Cane e gatto si grattano per diversi motivi, ma soprattutto quando hanno prurito.
Quali sono le cause di questa manifestazione cutanea nel cane e nel gatto e quando questo sintomo deve preoccupare? Vediamolo insieme.
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Da cosa origina il prurito?
Pensate a una comune e fastidiosa sensazione cutanea in grado di interferire sulla qualità di vita di una persona.
A molti di voi sarà venuto in mente il prurito e probabilmente lo avrete collegato a un’esperienza negativa vissuta in prima persona o raccontata da qualcuno di vostra conoscenza.
Il nostro corpo, così come quello dei nostri animali, possiede delle vie nervose specifiche dedicate alla trasmissione e all’elaborazione del prurito.
Diversi stimoli possono attivare delle centraline nella cute, i neuroni sensoriali periferici.
Questi inviano poi, grazie a dei messaggeri chiamati neuromediatori, le informazioni attraverso il midollo spinale fino al cervello.
Qui le informazioni periferiche verranno elaborate e trasformate in percezione cosciente.
Il prurito genera così l’azione del grattamento, il rimedio naturale per allontanare questa spiacevole sensazione.
L’uomo generalmente utilizza le unghie per grattarsi o più raramente può sfruttare superfici per strofinare le parti pruriginose.
Il cane e il gatto hanno sviluppato modi differenti per placare il prurito ed è importante per un proprietario saper interpretare il linguaggio corporeo del proprio animale.
Cosa fanno cani e gatti quando hanno prurito
Anche il cane e il gatto si grattano, ma questo è solo uno dei modi che utilizzano per alleviare il prurito.
Avete mai osservato un cane o un gatto con prurito?
Noterete subito come la bocca e i denti sono un altro utilissimo strumento che loro adoperano in quelle parti del corpo che non riescono a raggiungere con le zampe posteriori.
Il leccamento e il mordicchiamento sono quindi in tutto e per tutto un modo alternativo per grattarsi.
Oltre a questo gli animali spesso si strofinano contro superfici ruvide o appuntite o usano le zampe anteriori per sfregarsi la faccia.
Un’ultima modalità peculiare che potreste osservare è lo scuotimento rapido della testa o del corpo.
Cane e gatto con prurito: quando serve il veterinario e quando no
Ora che avete imparato a riconoscere le modalità con cui i nostri cani e gatti manifestano il prurito, è importante capire quando questo comportamento merita attenzione e una visita dal Veterinario e quando invece rientra in un quadro di normalità.
Tutto normale
Gli animali hanno una fisiologica attività di grooming, cioè di pulizia per rimuovere corpi estranei, parassiti o materiale organico dal mantello.
Questo comportamento avviene solitamente in momenti di tranquillità, in maniera lenta e progressiva, con una distribuzione omogenea e senza arrecarsi alcun danno cutaneo.
È quindi normale vedere il proprio cane e, ancor più, il proprio gatto dedicarsi a questa attività giornalmente.
Anche lo scuotimento del corpo e lo strofinamento possono essere legati a differenti stati emotivi.
Potreste osservarli in maniera ricorrente infatti in determinate situazioni di difficoltà o di felicità.
È il caso di preoccuparsi
Campanelli d’allarme possono essere rappresentati da un aumento della frequenza, dalla comparsa di questi atteggiamenti durante il riposo, il gioco o mentre il cane sta mangiando.
Non è normale l’accanimento su una particolare zona o un aumento dell’intensità con la comparsa di arrossamenti, perdita di pelo o altre lesioni sulla cute.
In tutti questi casi è quindi consigliato programmare una visita con il proprio veterinario o con un veterinario specializzato in dermatologia, che saprà identificare la causa di tale prurito.
Le più comuni cause di prurito nel cane e nel gatto
Vediamo ora una carrellata delle più comuni cause di prurito nel cane e nel gatto con la raccomandazione di non essere indotti all’autodiagnosi.
Il prurito infatti è un sintomo aspecifico, cioè non collegato a un’unica patologia.
Può essere associato a malattie sia innocue che gravi, dove il tempismo nella diagnosi influenza anche la prognosi.
Parassitosi
Il prurito è un sintomo comune in molte parassitosi quali le malattie da acari (rogna sarcoptica, rogna otodettica, cheyletiellosi tra le più comuni) e le infestazioni da pulci e pidocchi.
La raccolta dei dati anamnestici, ossia dello stile di vita, degli spostamenti e delle frequentazioni dei nostri animali è un punto chiave per valutare il grado di rischio per queste patologie.
Allergie
Un altro gruppo di malattie in cui il prurito è il sintomo cardine sono le allergie.
Anche i nostri animali possono soffrire di allergie a parassiti (pulci, zanzare), ad alimenti o a pollini, erbe, muffe e acari.
L’incidenza di queste problematiche è in crescente aumento, soprattutto in alcune razze.
Il prurito può inoltre comparire o peggiorare in corso di infezioni batteriche o fungine.
Malattie autoimmuni o tumorali
Esistono poi malattie autoimmuni, nelle quali un organismo produce autoanticorpi rivolti verso sé stesso, o tumorali, che possono essere associate a prurito da lieve a intenso, a volte scarsamente responsivo alle terapie.
La presenza di prurito è solitamente associata, soprattutto quando presente da giorni, settimane o mesi, alla presenza di lesioni cutanee legate all’autotraumatismo.
Lesioni cutanee in caso di prurito
Ci può essere cute arrossata o cambio di colore del pelo, che è molto evidente nei cani chiari che acquisiscono una colorazione ruggine.
In altri casi il mantello risulta non omogeneo con la presenza di peli rotti, escoriazioni, croste fino a ulcere, placche, cute ispessita e iperpigmentata (nera).
Tutto questo può rendere la diagnosi più complicata e la terapia più lunga, costosa e complessa.
È quindi fondamentale essere tempestivi e portare il proprio animale dal veterinario non appena ci si accorge di uno dei campanelli d’allarme che abbiamo appena analizzato.
Diagnosi e terapia in caso di prurito nel cane e nel gatto
Il protocollo diagnostico prevede, come già citato, un’attenta raccolta anamnestica e una visita clinica completa.
Sono poi necessari diversi esami dermatologici quali l’esame microscopico del pelo, il raschiato cutaneo, la citologia cutanea, l’allestimento di esami batteriologici o micologici.
La terapia è mirata al trattamento della causa scatenante primaria, al controllo del sintomo mediante farmaci antiprurito, per dare rapido sollievo ed evitare lesioni da autotraumatismo, e al trattamento delle eventuali complicanze secondarie.