La testuggine leopardo: caratteristiche e alimentazione

La testuggine leopardo è una tra le specie di cheloni esotici di maggiori dimensioni. Scopriamo insieme le caratteristiche principali di questo rettile corazzato.

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A cura di: Dott.ssa Linda Sartini, Dott. Cristiano Papeschi

testuggine leopardo
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Tra le numerose specie di cheloni terrestri esotici detenute come animale da compagnia, Stigmochlys pardalis  o testuggine leopardo è sicuramente una delle più apprezzate sia per le notevoli dimensioni che può raggiungere da adulta, sia per l’affascinante colorazione del suo carapace.

Richiede però particolari attenzioni soprattutto da un punto di vista “termico”.

Prima di prendere la decisione di accogliere in casa un animale non convenzionale come la testuggine leopardo è importante conoscere bene quali sono le sue caratteristiche principali. Vediamole insieme.

Areale di origine

Stigmochlys pardalis è originaria dell’Africa centro-meridionale dove è molto diffusa allo stato naturale.

In virtù dell’areale geografico, questa specie popola le savane e le zone desertiche caratterizzate da clima arido e bassa vegetazione arbustiva.

Caratteristiche della testuggine leopardo

Gli adulti possono raggiungere una lunghezza del carapace fino oltre 70 cm (in media 45-50 cm) per un peso massimo di circa 40 kg.

L’aspettativa di crescita deve quindi essere valutata molto bene al momento dell’acquisto o dell’adozione di un giovane soggetto.

Il carapace è bombato e piuttosto piramidale.

Stigmochelys pardalis

La colorazione della corazza varia dal giallo al marrone, costellato di macchie nere, che le conferiscono il caratteristico aspetto leopardato.

La cute di testa, collo, zampe e coda varia anch’essa dal giallo al marrone.

Il dimorfismo sessuale non è molto marcato.

I maschi però mostrano un piastrone leggermente incavato, una coda più lunga e appuntita e lo scuto sopracaudale tendente maggiormente verso l’interno, rispetto alla femmina.

Si sottolinea che nei giovani soggetti le caratteristiche utili per il sessaggio sono molto meno marcate, pertanto è facile incorrere in errori.

Alimentazione della Stigmochlys pardalis

La testuggine leopardo è erbivora. Nel suo ambiente naturale si ciba quasi esclusivamente di vegetali (erbe secche e arbusti) con basso contenuto di acqua e poveri in elementi nutritivi.

testuggine leopardo alimentazione

Può occasionalmente integrare la sua dieta con bacche, frutti e radici.

In cattività la sua alimentazione dovrebbe essere principalmente a base di erba di campo essiccata e fieno.

Gradisce molto anche la verdura, la frutta e le pale di fico d’India, tutti alimenti da somministrare con molta parsimonia.

Come tutti i cheloni terrestri, è fondamentale una dieta con un elevato rapporto Ca/P e una corretta esposizione ai raggi UV (radiazione solare diretta o lampade) per il metabolismo del calcio e la sintesi di vitamina D.

Mantenimento della testuggine leopardo

Trattandosi di una specie originaria dei climi aridi, S. pardalis deve essere mantenuta per tutto l’anno a temperature elevate, necessarie per il suo metabolismo.

Questo rettile non effettua il letargo.

Avendo a disposizione un giardino, questa testuggine può essere tenuta all’aperto, in un’area delimitata o recintata, durante la stagione calda.

Dalla seconda metà dell’autunno fino a primavera inoltrata deve però essere ricoverata in luogo chiuso e riscaldato.

testuggine leopardo terrario

Per il suo benessere la temperatura del terrario o del recinto in cui viene allevata non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 20-22 °C (temperatura notturna).

Durante il giorno dovrebbe poter beneficiare di un range di temperatura compreso tra 25 (punto più freddo) e 35 gradi (punto più caldo), di un tasso di umidità pari a circa il 40% nel punto più caldo e al 50-60% in quello più fresco.

Il fotoperiodo dovrebbe essere di 12 ore circa, con intensa luminosità durante la fase diurna.

Quando mantenuta al chiuso sono necessarie lampade a raggi UV, lampade per l’illuminazione e dispositivi per garantire un’adeguata temperatura all’animale.

Il fondo del recinto o del terrario dovrebbe essere ricoperto di materiale assorbente che mantenga l’umidità contenuta.

Legislazione

Stigmochelys pardalis è inserita in Appendice II della CITES.

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