Intelligenza del cane e del gatto: chi vince tra i due?

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intelligenza del cane e del gatto
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È più intelligente il cane o il gatto? Molte ricerche sono state condotte riguardo l’intelligenza del cane e del gatto con un unico intento: dare una risposta a questo quesito e definire una delle due specie più intelligente dell’altra; tuttavia è un errore voler paragonare specie tra loro diverse.

È illogico, quindi, pensare, come ha affermato il famoso etologo Danilo Mainardi, che un animale per essere considerato intelligente, debba acquisire capacità specifiche dell’uomo.

Anche le specie meno evolute sono intelligenti, perché riescono a rispondere alle loro necessità di sopravvivenza; dunque ciascuna specie ha una propria intelligenza che è imparagonabile con quella di un’altra.

I felini hanno sviluppato certe capacità importanti e che potevano servire per la loro sopravvivenza, i cani altre. Ciascun animale ha capacità intellettive diverse e per certi versi, se dovessimo paragonarci a loro, ne usciremmo vinti.

STUDI SULL’INTELLIGENZA DEL CANE E DEL GATTO

Secondo uno studio della Vanderbilt University del Tennessee (Usa), i cani sarebbero più intelligenti dei gatti. I ricercatori sarebbero giunti a questa conclusione considerando il numero dei neuroni, il metodo migliore – al momento – per quantificare l’intelligenza di un animale.

Non ci sono dubbi: i cani con 530 milioni di neuroni cerebrali, sarebbero più intelligenti dei gatti, che ne hanno solo 250 milioni.

Si tratta di numeri, ma secondo la neuroscienziata Suzana Herculano-Houzel, a capo della ricerca che ha coinvolto un’equipe internazionale di studiosi, al momento sarebbe proprio il numero dei neuroni a fare la differenza tra il cane e il gatto.

È SOLO UNA QUESTIONE DI NUMERI?

I cani avrebbero più o meno la stessa intelligenza di procioni e leoni, e i gatti sarebbero come gli orsi. Uno degli animali più intelligenti studiati dal team di ricerca sarebbe l’elefante, con 5,6 miliardi di neuroni.

La corteccia cerebrale rappresenta la struttura più evoluta per le funzioni mentali cognitive complesse quali il pensiero, la memoria, la consapevolezza, il linguaggio. Per spiegare la complessità comportamentale, oltre alla massa corporea, hanno sicuramente un ruolo principe altri fattori, come la differente organizzazione del cervello, sia a livello citoarchitettonico che di divisione in aree di elaborazione distinte, che di rapporto tra queste varie aree.

Dalla letteratura si deduce, quindi, che “un cervello più organizzato e più complesso, è più efficiente di un cervello più omogeneo”.

Tuttavia secondo uno studio condotto all’Università di Kyoto, in Giappone, e pubblicato su Behavioural Processes, i gatti sarebbero intelligenti come i cani. La ricerca ha dimostrato che i felini come i cani hanno la consapevolezza di un evento passato, la cosiddetta “memoria episodica”.

Nello studio sono stati presi in esame 49 gatti domestici ai quali veniva somministrato del cibo in una determinata ciotola e, dopo 15 minuti, veniva valutato se erano in grado di ricordare in quale di esse avevano mangiato. I gatti sono riusciti nell’intento, e questo, è stato utile, per i ricercatori, per dimostrare che i gatti riescono a ricordare eventi piacevoli in cui sono stati i protagonisti.

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