Il melanoma maligno è la neoplasia orale più comune del cane soprattutto in soggetti che presentano un elevato livello di pigmentazione.
Esso si sviluppa dai melanociti, cellule che generano pigmento cutaneo.
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Sviluppo e predisposizione del melanoma maligno nel cane
Non esiste una vera predisposizione di razza o sesso per lo sviluppo del melanoma orale maligno nei cani.
In alcuni studi è stata però evidenziata una predisposizione maggiore nei maschi piuttosto che nelle femmine, con un rapporto da 3:1 fino a 6:1.
Questa neoplasia si riscontra nei cani anziani, tra gli 8 e i 12 anni.
Le razze maggiormente colpite sono: Golden retriever, Labrador retriever e Cocker spaniel, Barboncino nano, Gordon Setter, Setter e Chow-Chow.
I melanomi orali si sviluppano al livello di gengive e labbra e, in minor percentuale, sul palato, mucosa buccale e lingua.
La forma è rotondeggiante/ovalare con una consistenza ferma salvo la presenza di necrosi o infezioni secondarie che causano rammollimento.
I melanomi del cavo orale, soprattutto se primari, crescono molto rapidamente invadendo anche l’osso sottostante.
Le forme altamente maligne metastatizzano rapidamente ai linfonodi regionali (mandibolari, parotidei e retrofaringei mediali).
I 2/3 di queste si estendono anche in siti lontani come ad esempio il polmone, che rappresenta l’organo maggiormente colpito.
Il tumore può metastatizzare anche in altri siti.
Diagnosi e classificazione del melanoma maligno nel cane
Prima di intraprendere qualsiasi trattamento, il tumore deve essere stadiato alla diagnosi, così da pianificare una terapia ottimale e fornire un’esatta prognosi del paziente.
La stadiazione del tumore è basata sul sistema TNM della World health organization che prende in considerazione le dimensioni della neoformazione, il coinvolgimento dei linfonodi regionali e la presenza di metastasi.
Per quanto riguarda il melanoma del cavo orale la classificazione tiene conto molto della dimensione del tumore primario in quanto risulta estremamente prognostica.
Sulla base di questo sistema è quindi molto importante andare a valutare la diffusione e il coinvolgimento dei tessuti circostanti, con particolare attenzione ai tessuti ossei sottostanti.
La visita clinica è importante per raccogliere l’anamnesi, eseguire un esame generale dell’animale e un esame obiettivo della lesione e dei linfonodi tributari.
Oltre agli esami del sangue completi, si effettueranno quindi diversi esamo diagnostici.
L’esame citologico ed istologico
L’esame citologico e quello istologico sono due indagini necessarie per poter arrivare a una diagnosi.
Queste tecniche, oltre che direttamente sulla neoformazione, possono essere eseguite anche sui linfonodi loco-regionali dando informazioni in merito a un’iniziale metastatizzazione.
È importante stabilire il grado di differenziazione del melanoma orale (grading), che indica quanto esso si discosti da un punto di vista istologico dal tessuto di origine.
Questo valore viene utilizzato come indice metastatico e indice predittivo di sopravvivenza.
Sulla base del risultato il tumore potrà appartenere a un grado I, II o III.
Oltre alle caratteristiche istologiche, si utilizzano altri test come l’immunoistochimica, che permette di arrivare a una diagnosi più precisa o di andare a conoscere il comportamento biologico di questo tumore.
L’esame radiografico e la tomografia computerizzata
La radiografia è utilizzata per evidenziare metastasi in torace.
L’esame radiografico non riesce però a garantire un’adeguata rappresentazione delle lesioni che coinvolgono i tessuti molli.
Per questo in determinati casi vengono utilizzate metodiche come la tomografia computerizzata (TC).
La TC è una tecnica fortemente raccomandata per i melanomi orali.
È una metodica molto utilizzata sia per evidenziare una lesione neoplastica primaria, sia eventuali metastasi diffuse nei vari organi.
Rappresenta la tecnica migliore per andare a stadiare questo tumore.
Questo perché fornisce informazioni indispensabili della lesione primaria, di un coinvolgimento dei linfonodi regionali e della presenza od assenza di metastasi a distanza.
Trattamento locale del melanoma maligno
L’approccio chirurgico al melanoma maligno del cane
Per il melanoma del cavo orale l’asportazione chirurgica è la modalità di trattamento più utilizzata.
L’approccio chirurgico dipende dalla localizzazione del tumore.
La maggior parte dei melanomi coinvolge infatti la mascella, la mandibola e il palato duro diffondendosi anche nel tessuto osseo sottostante.
L’asportazione chirurgica deve quindi includere anche la porzione ossea per aumentare la probabilità di un’eliminazione completa.
È stato visto infatti che i cani sottoposti a un’asportazione incompleta avevano una maggior possibilità (3,6 volte superiore) di morire a causa della neoplasia.
I pazienti sottoposti a intervento chirurgico possono aver problemi nella prensione dell’alimento.
È quindi importante somministrare cibo morbido a partire da 24-48 ore dopo l’intervento, per almeno 2-3 mesi.
La radioterapia
La radioterapia svolge un ruolo molto importante per il trattamento di questo tumore del cavo orale, in cui è spesso difficile eseguire una chirurgia ampia e radicale.
Questa metodica può essere utilizzata da sola per il controllo locale o successivamente alla chirurgia.
La radioterapia può essere associata anche alla chemioterapia.
L’elettrochemioterapia
L’elettrochemioterapia combina la somministrazione locale o sistemica di un farmaco chemioterapico con l’applicazione diretta di impulsi elettrici al tumore.
Questo facilita l’assorbimento nella cellula di un farmaco che presenta scarsa permeabilità cellulare.
Per quanto riguarda il melanoma orale, sono stati condotti diversi studi che hanno mostrato una buona risposta a questa terapia.
Il trattamento sistemico del melanoma maligno del cane
Chemioterapia
Per questo tipo di tumore la chemioterapia è molto impiegata, soprattutto a causa della sua natura estremamente invasiva.
È infatti utilizzata per il controllo locale del tumore, ma soprattutto per il controllo di metastasi lontane.
Serve anche come terapia adiuvante per prevenire una recidiva locale, prima o dopo la resezione chirurgica o la terapia radioterapica.
Immunoterapia
Una valida alternativa ai trattamenti più noti per il controllo sistemico del melanoma maligno del cavo orale è l’immunoterapia.
Questo vaccino viene somministrato quando la malattia si è già sviluppata.
Quindi, non ha fini profilattici come i vaccini per le malattie infettive, ma attiva una risposta immunitaria verso le cellule malate.
Autore: Cecilia Capuano, Medico veterinario, Intern Specialist (Oncology), Istituto Veterinario Di Novara