Quando un cane è felice, non solo scodinzola, ma anche “sorride” aprendo le mascelle, tirando indietro le commessure labiali e tirando fuori la lingua.
Si tratta di un comportamento di sottomissione, utile non solo per facilitare qualsiasi tipo di relazione, ma anche per annullare eventuali minacce competitive.
La parola sorriso deriva dal verbo latino “subridere” composto da “sub” che vuol dire “sotto” e “ridere”, quindi “ridere lievemente”, che è spesso il preludio di una vera e propria risata. Anche nel cane.
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Una risata al giorno leva il veterinario di torno
Ridere fa bene, perché consente non solo all’uomo, ma anche al pet di liberare molte endorfine.
Se il cane vede felice il suo proprietario lo è pure lui.
I cani, infatti, secondo uno studio condotto dal team diretto dal prof. Biagio D’Aniello, del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo Federico II di Napoli, riuscirebbero a riconoscere l’odore della felicità anche tramite l’olfatto.
Risulta quindi chiaro che tra uomo e cane avviene una vera e propria comunicazione emozionale interspecifica, ossia un vero e proprio contagio emotivo.
Di conseguenza è importante per il benessere psicofisico dell’animale creare le giuste condizioni per facilitare le relazioni all’interno del sistema familiare.
Utile, a tal proposito, per “facilitare la risata”, è l’attività ludica da condurre preferibilmente all’aperto nelle prime ore della mattinata.
Il gioco aiuta a creare con il proprio cane un rapporto più stretto e a migliorare lo stato di salute di entrambi.
La risata nel mondo animale
Del resto, neppure la risata non è un’espressione emozionale esclusiva dell’essere umano.
Si è osservato infatti che durante le interazioni di gioco sia gli scimpanzé che le scimmie antropomorfe sono in grado di produrre un suono simile a una risata.
La risata negli scimpanzé è descritta dall’antropologa Jane Goodall come un ansimo profondo, utile per segnalare, durante l’attività ludica, le intenzioni pacifiche.
Secondo gli studiosi anche i topi sarebbero capaci di ridere.
Sono stati evidenziate in questa specie degli squittii ad alte frequenze che indicherebbero emozioni positive e avrebbero lo scopo di migliorare le relazioni sociali.
Il cane sorride, ma anche ride
Secondo più studiosi i cani sarebbero capaci di ridere. Questo, non sembra poi essere una novità, visto che, già nel lontano 1950, lo aveva asserito Konrad Lorenz, nel suo libro ”E l’uomo incontrò il cane”.
Per Lorenz la risata dei cani sarebbe caratterizzata da mascelle che si aprono mostrando la lingua, con commessure labiali che si tirano indietro.
Questa espressione, che ricorderebbe il sorriso umano, si osserverebbe quando il cane sta giocando con un altro cane o con il suo proprietario.
La risata del cane, secondo la ricercatrice Patricia Simonet, sarebbe anche giustificata dal punto di vista evolutivo.
Per la scienziata, il cane, essendo un animale sociale gregario, evolvendosi con l’uomo, avrebbe sviluppato con lui un linguaggio comune.
Tra i vocalizzi mostrati dal cane durante il gioco, la ricercatrice avrebbe individuato una pronunciata espirazione che avrebbe identificato come risata.
Quest’ultima, diversamente dagli altri vocalizzi, tipici del linguaggio canino, sarebbe emessa solamente durante l’attività ludica quando il cane invita un partner a giocare ovvero flette le zampe anteriori e solleva il treno posteriore, utilizzando un particolare rituale comportamentale, il cosiddetto “inchino per gioco”.
Per dimostrare l’effetto che le risate possono indurre sui conspecifici è stato condotto uno studio in cui sono stati registrati risate, uggiolii e ringhi dei cani nei parchi pubblici.
Per valutare la risposta sono stati presi in esame 15 cuccioli a cui sono state fatte ascoltare le registrazioni.
Dallo studio è emerso che tutti i cani che erano stati sottoposti al test rispondevano allegramente all’ascolto della risata.
Ridere per guarire
Inoltre, secondo uno studio la risata del cane non solo sarebbe un mezzo di comunicazione utile per creare nuove relazioni, ma sarebbe contagiosa e avrebbe un effetto positivo sui cani che stanno per entrare in un rifugio o che vi permangono da tempo.
Da quanto è emerso dallo studio condotto dalla dott.ssa Simonet e dal suo team, la risata stimolerebbe i cani a socializzare maggiormente, ridurrebbe lo stress e avrebbe un effetto calmante su soggetti che mostrano comportamenti stereotipati legati allo stress.
In pratica, faciliterebbe il benessere psicofisico di qualsiasi cane.
Per dimostrarlo la ricercatrice ha utilizzato insieme al suo team la registrazione di una risata canina e ha notato che il suo ascolto dava dei risultati.
Riduceva infatti lo stress nei soggetti appena entrati nel rifugio, limitando i tempi di residenza in esso e facilitando il comportamento sociale.
Inoltre la risata induceva il cane a prendere giochi e a mostrarsi gioioso e pronto a giocare.
Giocare per facilitare la risata
Gli studiosi hanno dimostrato che i cani tendono a essere maggiormente rilassati e propensi a ridere durante il gioco.
Il gioco è fondamentale per il benessere psicofisico dell’animale.
Risulta, quindi, particolarmente utile nei cani che mostrano uno stato depressivo o ansioso e che hanno una relazione conflittuale con i loro proprietari, inserire in un programma di riabilitazione, la sessione del gioco, da ripetere più volte durante la giornata.
La ludoterapia consente al pet e al suo proprietario di creare, divertendosi, una relazione salda, basata su fiducia e rispetto.