Educazione del cucciolo: quali sono le regole da seguire?

Educare un cucciolo è come educare un bambino, richiede coerenza e il rispetto assiduo di alcune semplici, ma imprescindibili indicazioni di buon senso.

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educazione del cucciolo
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Quando si parla di educazione del cucciolo ci si riferisce a un naturale e semplice processo in cui viene sfruttata la tendenza del cane a seguire delle regole e quella dei cuccioli a rispettare le indicazioni degli adulti.

Il cane è un animale sociale e come tale è predisposto a seguire delle regole che permettano un’armoniosa convivenza del gruppo. 

Educare un cucciolo è come educare un bambino, richiede coerenza e il rispetto assiduo di alcune semplici, ma imprescindibili indicazioni di buon senso.

I cani adulti “maleducati” hanno generalmente ricevuto, dai proprietari, segnali confusi e incostanti per cui si sono creati una “personale” educazione che non sempre coincide con quella desiderata dal proprietario.

L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO SI BASA SUL RINFORZO POSITIVO

I segreti per educare un cane nel migliore dei modi si sintetizzano in una regola fondamentale: saper essere in relazione con il cane, esserne la guida e il punto di riferimento. Non inibendo, non punendo, ma indicando cosa è più funzionale.

Gli errori, se visti in questo modo, sono risorse, permettono all’individuo giovane di sperimentarsi e all’adulto di riferimento di “riprendere per mano” e riportare sulla giusta strada.

Spesso, l’approccio dei proprietari è indirizzato solo a inibire: non si fa altro che dire al cane cosa non si vuole; in pratica, è una continua interazione negativa, fatta di minacce e punizioni che, alla lunga, diventa frustrante per il cane e potenzialmente dannoso per la relazione cane-proprietario.

L’educazione del cucciolo deve cominciare il giorno dell’adozione e deve essere indirizzata a rinforzare i comportamenti corretti e soprattutto a facilitarli, vale a dire, ad aiutare il cucciolo a metterli in atto riducendo, contemporaneamente, i rischi di errore (che comunque ci saranno).

Per esempio, tutti i cuccioli rosicchiano oggetti, rubano le scarpe e cercano cose con cui giocare: perché insistere nello sgridare il cucciolo quando prende un nostro oggetto quando sarebbe così facile dargli tanti giochi suoi (e ruotarli continuamente) in modo che non debba cercarsi giochi nuovi? Perché non evitare semplicemente di lasciare oggetti interessanti alla sua portata? Se il cucciolo non avrà mai la possibilità di rubare una scarpa del proprietario e avrà piuttosto tante cose sue da rosicchiare, non imparerà a farlo!

FONTE: Praxis Veterinaria

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