Dermatite del cane: sintomi, diagnosi e terapia

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A cura di: Prof. Andrea Spaterna

dermatite atopica del cane
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Per dermatite atopica del cane si intende una malattia allergica cronica, a carattere pruriginoso, riconducibile ad una predisposizione a sviluppare una reazione allergica nei confronti di allergeni ambientali, quali acari della polvere di casa (Dermatophagoides farinae e Dermatophagoides pteronyssinus) e pollini, in particolare di erbacee infestanti (parietaria, ortica, falasco, ambrosia, artemisia, etc), ma anche di alcuni alberi (cipresso, olivo, nocciolo, betulla, quercia, etc.) e di graminacee selvatiche (loietto, gramigna etc.); tali allergeni, date le loro piccolissime dimensioni, possono penetrare nell’organismo sia per via inalatoria che attraverso la cute.

La dermatite atopica è una delle dermatopatie di più frequente riscontro nel cane; anche se alcune razze vengono segnalate come maggiormente predisposte (Terriers in particolare, ma anche Dalmata, Setter inglese, Setter irlandese, Golden Retriever, Labrador, Boxer, Schnauzer, Springer spaniels, Shar-pei, Shi-tzu, etc.), può risultare colpito qualsiasi soggetto, meticci compresi, senza alcuna differenza legata al sesso.

La malattia si manifesta nella stragrande maggioranza dei casi tra il 1° ed il 3° anno di vita, potendo comunque insorgere anche successivamente.

A seconda delle caratteristiche dell’allergene la dermatite atopica può manifestarsi in modo stagionale (pollini) o durante tutto l’arco dell’anno (acari della polvere etc.); peraltro, allergeni considerati annuali possono subire variazioni quantitative stagionali (ad esempio gli acari della polvere tendono a diminuire quando le case sono maggiormente areate, come in primavera-estate).

LA SINTOMATOLOGIA

A differenza di quanto accade nell’uomo, dove la sintomatologia è prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio (rinite, asma), nella dermatite atopica del cane gli allergeni ambientali, penetrati per via inalatoria e/o percutanea, inducono alterazioni soprattutto a carico dell’apparato tegumentario.

Il sintomo principale è il prurito, che si manifesta con grattamento, sfregamento, lambimento o mordicchiamento.

In corrispondenza di alcune aree della superficie corporea (in genere rappresentate da muso, faccia interna dei padiglioni auricolari, regioni ascellari ed inguinali e parti distali dei quattro arti), la cute appare arrossata (eritematosa) ed il pelo tende a cadere (alopecia).

A seguito del reiterato grattamento/sfregamento/lambimento/mordicchiamento e della possibilità che le aree cutanee colpite vengano successivamente colonizzate da microrganismi, quali batteri e/o lieviti, possono comparire in associazione diversa anche altre lesioni, quali papule, pustole, croste e seborrea (untuosità della cute), mentre con la cronicizzazione del processo la cute può ispessirsi e iperpigmentarsi.

IL QUADRO CLINICO

Tale quadro clinico della dermatite atopica del cane non è assolutamente caratteristico, potendo manifestarsi anche nel corso di numerose altre malattie, di modo tale che solo il Medico Veterinario di fiducia può essere in grado di porre in essere il giusto iter diagnostico per arrivare alla definitiva diagnosi di dermatite atopica.

Una volta diagnosticata la malattia si possono anche effettuare le prove allergiche, la cui finalità è solo quella di verificare a quali allergeni il soggetto atopico è ipersensibile.

Peraltro, la possibilità di individuare gli allergeni responsabili della condizione atopica è importante per poterli, se possibile, eliminare dall’ambiente dove insiste l’animale o, in caso contrario, per sottoporre il soggetto ad un’immunoterapia.

Dato che la prima condizione è difficilmente realizzabile, va subito premesso come il ricorso a tali prove ha senso solo se il proprietario è già sufficientemente orientato a considerare la possibilità dell’immunoterapia; in caso contrario, dovendo riferirsi solo alla terapia sintomatica, l’individuazione degli allergeni in causa perde di significato.

Le prove allergiche possono essere effettuate sia sull’animale, inoculando piccole quantità dei vari allergeni per via intradermica, che su sangue, dosando gli anticorpi specifici nei confronti dei vari allergeni.

LA TERAPIA PER LA DERMATITE ATOPICA DEL CANE

Dal punto di vista terapeutico, va sottolineato che la dermatite atopica del cane è una malattia per la quale non si può mai parlare di guarigione, ma solo di gestione clinica, che può essere perseguita solo affidandosi al Medico Veterinario di fiducia.

Come detto, la soluzione ideale sarebbe chiaramente quella di eliminare definitivamente dall’ambiente l’allergene/i responsabile/i della condizione atopica.

Quando questo non è possibile, come peraltro accade nella prevalenza dei casi, si hanno due possibilità per gestire il paziente atopico: la terapia sintomatica o l’immunoterapia.

La terapia sintomatica si basa su farmaci sistemici in grado di controllare l’infiammazione ed il prurito; attualmente in commercio sono disponibili numerose opzioni (glucocorticoidi, ciclosporina, oclacitinib, lokivetmab, etc.), rispetto alle quali il Medico Veterinario saprà di volta in volta scegliere quella più idonea al soggetto in esame.

L’immunoterapia, anche definita terapia desensibilizzante, consiste nell’inoculare sottocute dosi ripetute degli allergeni responsabili (individuati con le prove allergiche), cercando di desensibilizzare l’animale nei confronti di tali allergeni e quindi di determinare un miglioramento clinico o, se possibile, una remissione sintomatologica persistente.

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