Cosa sono i collari antiabbaio? Quali consigli dare?

Qualsiasi lavoro di educazione o terapia associa rinforzo e ricompensa. Prima di intraprendere qualsiasi processo educativo/comportamentale al proprio cane, è sempre consigliato rivolgersi a un medico veterinario comportamentalista.

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collari antiabbaio
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Esistono molti tipi di collari cosiddetti educativi “antiabbaio”. Messi al collo del cane, questi strumenti rilevano quando abbaia e reagiscono allo scopo di farlo smettere.

Alcuni, che emettono un getto d’aria o di citronella quando il cane si mette ad abbaiare possono essere utili quando il proprietario è assente, e non sono pericolosi per l’animale.

Tuttavia, non vanno utilizzati in presenza del proprietario per non interferire con l’iter di rinforzo positivo consigliato.

I collari antiabbaio elettrici, che provocano una scarica elettrica più o meno intensa, sono fortemente sconsigliati: non solo impediscono l’espletarsi di un comportamento normale per la specie canina, ma in più provocano spesso ansia e aggressività, come reazione al dolore percepito a livello del collo.

In definitiva sono poco etici rispetto al benessere animale.

Perché un cane abbaia o salta?

Un cane che abbaia comunica con i consimili rispondendo loro, o con i suoi padroni informandoli di una novità o chiedendo attenzione, o ancora con gli estranei che si avvicinano a lui.

Così facendo, attira l’attenzione e ottiene una risposta che rafforza la sua motivazione ad abbaiare.

Un cane che salta sulle persone lo fa per uno scopo specifico: una richiesta di contatto, carezze, un invito a giocare; chiede dunque attenzione. E se in passato l’ha già ottenuta con questo comportamento, farà di tutto per avere una risposta, qualunque essa sia.

Al di là del normale comportamento di “guardia”, l’abbaiare può anche essere segno di una patologia.

Alcuni cani fanno fatica a controllare le loro emozioni e azioni; altri soffrono di una sindrome da ipersensibilità-iperattività, abbaiano molto e, a casa, i loro comportamenti sono per la maggior parte eccessivi. In questi è essenziale la figura del medico veterinario comportamentalista.

FONTE: LaSettimanaVeterinaria

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