Per capire come allevare questa specie, bisogna partire sapendo che la carpa koi è una varietà altamente selezionata di Cyprinus carpio, la comune carpa, anche se una parte della letteratura la farebbe derivare da Cyprinus rubrofuscus, una carpa endemica del sudest asiatico (Laos, Vietnam e Cina, principalmente).
Come tutte le carpe si tratta di una specie di pesci d’acqua dolce in grado di adattarsi a diverse condizioni ambientali e per questo largamente distribuite in Europa e Asia.
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La prima koi risale al 620 a.C. in Giappone
L’allevamento dei precursori delle odierne carpe koi iniziò diversi secoli avanti Cristo e la prima testimonianza di una koi risale addirittura al 620 a.C. in Giappone.
Nel corso degli ultimi secoli sono state selezionate tantissime varietà di koi, che si differenziano per la colorazione, la distribuzione della colorazione sul corpo e la struttura delle scaglie.
Sono state definite più di 100 varietà ottenute attraverso accoppiamenti selezionati. Ogni varietà viene ricondotta a 16 gruppi principali.
Varietà più importanti della carpa Koi
Andando ad osservare da vicino, le varietà più importanti possiamo incontrare:
- Kohaku: corpo bianco con macchie rosse;
- Sanke: corpo bianco con macchie rosse e nere;
- Showa: corpo nero con macchie rosse e bianche;
- Tancho: corpo bianco con macchia rossa sulla fronte. Ricorda la bandiera nazionale giapponese;
- Chagoi: corpo color bronzo;
- Asagi: corpo azzurro nella parte dorsale e rosso o comunque chiaro nella parte ventrale;
- Shusui: testa bianca, ventre e occhi rossi, dorso bluastro con una fila di grandi squame blu scuro.
Dove si alleva la karpa koi?
La carpa koi è un pesce molto resistente in grado di sopportare le rigide temperature invernali e il caldo estivo. Una koi adulta può essere lunga anche 80 cm ed è, inevitabilmente, un pesce da laghetto.
Può essere allevata in acquario fin quando è di dimensioni contenute (10–15 cm) ma considerando che il ritmo di crescita è estremamente elevato, una koi di buona qualità in 6 mesi può arrivare fino a 25/30 cm, se genetica e condizioni ambientali lo consentono, il laghetto diventa in brevissimo tempo la dimora definitiva.
Il laghetto ideale dovrebbe essere profondo almeno 1,5 mt e può essere precostruito (si trovano in commercio delle “forme” in materiale plastico da interrare in giardino) oppure progettato per forma e dimensioni tenendo sempre conto di poter disporre, indicativamente, di 1.000 – 1.500 litri a pesce.
Il laghetto dedicato a questi animali dovrà avere un efficiente sistema di filtrazione, questo perché le carpe koi, soprattutto quando sono tante e/o grosse, richiedono molto cibo e inquinano parecchio.
Cosa mangia una carpa koi?
Una carpa koi mangia parecchio e, dato che il suo metabolismo è più elevato con le alte temperature (sono organismi ectotermici), sarà necessario aumentare la quantità di cibo con il progredire della bella stagione e diminuirlo con l’avanzare dell’autunno e dell’inverno.
Anche la qualità di cibo utilizzato è importante. Esistono alimenti industriali la cui composizione è studiata per la somministrazione “estiva”, con bilanciato tenore di proteine, grassi, carboidrati, vitamine e sali minerali, e cibi “invernali” caratterizzati da un’alta digeribilità in modo da richiedere il minimo sforzo durante la fase stagionale in cui il metabolismo lavora in maniera meno efficiente.
È di fondamentale importanza stabilire con cura la quantità di cibo da somministrare (consigliato rivolgersi al medico veterinario esperto in animali non convenzionali). Una carpa grassa non è in buona salute.
Tratto da: “Carpe koi, un mondo immenso” di Gianpiero Nieddu – La Settimana Veterinaria