Fai da te: come allestire un paludario? (seconda parte)

Un paludario è un habitat difficile da mantenere: l’equilibrio tra gli ecosistemi è difficile da trovare, si deve avere esperienza e bisogna saper allevare sia animali che coltivare piante.

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A cura di: Dott. Kiumars Khadivi-Dinboli

allestire un paludario
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Un paludario è un’habitat in cui acqua, aria, terra ed animali ricoprono la stessa importanza per ricreare un ecosistema tropicale.

Creare un paludario è estremamente d’effetto per arredare un angolo tropicale e si possono utilizzare varie specie di piante e di animali.

Per contro un paludario è un habitat difficile da mantenere: l’equilibrio tra gli ecosistemi è difficile da trovare, si deve avere esperienza e bisogna saper allevare sia animali che coltivare piante.

Illuminazione

Il problema principale in un paludario è la giusta illuminazione.

Spessissimo i paludari appena allestiti sono bellissimi ma le piante dopo un breve periodo iniziano a deperire e devono essere sostituite. I motivi principali sono due:

  1. Il paludario è una struttura generalmente stretta ed alta, per questo motivo le piante alte e poste a livello superiore creano una cappa bloccando la luce che non riesce ad illuminare le pinte nella parte bassa.
  2. Il sole in natura ha una potenza di circa 100.000 lux: per avere un paludario tropicale piantumato necessitiamo di circa 10.000 lux per poter mantenere in maniera adeguata le piante (cioè per permettere ai vegetali di effettuare la fotosintesi clorofilliana).
    Ci sono delle luci molto potenti che hanno potenza sufficiente per illuminare in modo adeguata le piante ma hanno lo svantaggio che devono essere tenute ad una distanza minima (oltre 50 cm) dalle piante.
    Attualmente vengono commercializzate delle lampade a fluorescenza e a LED che producono meno calore e possono essere posizionate a 5-10 cm di distanza dalle piante.

La luce adeguata deve essere tenuta sia per gli animali che per le piante.

L’illuminazione diurna deve essere di 12-13 ore.

In caso di un paludario con una parte immersa profonda e piantumata bisogna ricordarsi anche un’illuminazione adeguata per la parte acquatica.

E la temperatura in un paludario?

La temperatura nel paludario deve essere sempre alta.

Per mantenere una temperatura adeguata nella parte immersa del paludario si potrà inserire nell’acqua dell’acquario o della tartarughiera un termoriscaldatore sommerso che generalmente viene mantenuta ad incirca 26°C.

Per la parte emersa, se necessario, un cavetto riscaldante appoggiato appena sotto la terra oppure delle lampade riscaldanti, che possono aiutare ad aumentare la temperatura.

La temperatura inoltre dovrebbe subire uno sbalzo termico tra giorno e notte di circa 5-10 °C. A questo scopo tornano molto utili le micro ventole che possono servire a buttare fuori l’aria calda e ad evitare un surriscaldamento nella parte alta del paludario.

Umidità

All’interno del paludario l’umidità dovrebbe aggirarsi intorno al 70-80%, in genere l’evaporazione dell’acqua dell’acquario aiuta molto il mantenimento dell’umidità.

Esistono dei sistemi automatici o semi-automatici di nebulizzatori che aumentano l’umidità e possono servire ad irrigare le piante epifite.

Per mantenere un’umidità adeguata inoltre nel paludario è di bellissimo effetto inserire una o più cascate. Le cascate esistono di varie misure e possono servire oltre ad aumentare l’umidità dell’ambiente, anche come filtro e per ossigenare l’acqua della parte immersa, chiaramente se la pompa pesca l’acqua dalla vasca.

Filtri e pompe

Il sistema di filtraggio del paludario deve essere adatto alla capienza ed uso della vasca. Una vasca in cui vengono tenute delle tartarughe deve avere un filtro molto potente, perché le tartarughe tendono a sporcare molto.

Una vasca con i pesci tropicali deve essere gestita con le stesse modalità di un acquario comune ed infine se si hanno una parte immersa molto piccola senza animali ma solo piante, un semplice pompa da riciclo può essere sufficiente per non avere acqua stagnante.

In genere è consigliabile utilizzare un sistema di filtraggio esterno, quello interno integrato nell’acquario è difficilmente accessibile per le frequenti pulizie necessarie.

Il filtro utilizzato va bene del tipo biologico, quello per acquari tropicali e tartarughiere.

Non bisogna scordarsi che l’acqua va cambiata regolarmente, quindi occorre pensare anche a pompe per il ricambio dell’acqua, a seconda della dimensione del paludario.

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