
Con l’arrivo della bella stagione, arriva anche il rischio che il proprio cane venga punto da un’ape o una vespa. Difatti, la maggior parte degli avvelenamenti da insetti registrati nel nostro Paese sono riconducibili a punture di imenotteri ovvero api, vespe, calabroni e bombi.
Indice dei contenuti
Cosa succede se il cane viene punto da un’ape?
Le punture di questi insetti possono essere singole o multiple e, in entrambi i casi, possono essere all’origine di reazioni anafilattiche anche mortali.
In assenza di una reazione allergica e in caso di singolo attacco, il cane avverte dolore intenso, mentre l’area cutanea colpita va incontro a edema, eritema e prurito localizzato.
La puntura dell’ape (o altri imenotteri) diventa molto pericolosa quando l’insetto, in seguito a ingestione, infigge il proprio pungiglione nella cavità orale del cane; infatti, in questo caso, la reazione infiammatoria e l’edema possono ostruire le vie respiratorie superiori, con conseguenze anche mortali.
Quando il cane viene punto da numerosi insetti o colpito da diverse punture (l’ape può pungere una sola volta), oltre ai segni locali, è possibile osservare anche segni malessere generalizzato (dolore, sintomi gastroenterici come vomito o diarrea e difficoltà respiratoria), fondamentalmente riconducibili alla quantità di veleno inoculata.
Il veleno di api, vespe e altri imenotteri è formato una complessa miscela di sostanze ad azione tossica e allergizzante.
Cosa fare?
È evidente da quanto descritto che, se il proprio cane viene punto da un’ape o altri imenotteri, è molto importante portare l’animale il prima possibile dal medico veterinario.
Il suo intervento deve essere rapido e mirato, in quanto lo stato di shock anafilattico può portare rapidamente a morte l’animale.