Attenzione al cane lasciato sempre in giardino: può essere un reato

Avere a disposizione un giardino, per un cane è una risorsa. Ma non deve diventare una forma di "esilio", per cui il cane finisce per passare più tempo da solo che con il resto della sua famiglia umana.

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A cura di: Dott.ssa Paola Fossati

cane lasciato sempre in giardino
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È opinione diffusa che il giardino di casa sia il luogo ideale dove un cane possa passare il suo tempo, manifestando un comportamento naturale.

Lasciare per lungo tempo il cane in giardino, lontano dalla casa e solo, però, è un comportamento irresponsabile, che può trasformarsi in un reato se, per la mancanza di attenzione e cure, il cane si ferisce, si ammala o, comunque, soffre.

Un cane, si sa, ha bisogno di fare movimento e stare all’aria aperta. Avere a disposizione un giardino gli consente di correre, giocare, esplorare, prendere un pò di sole.

Tuttavia, queste attività sono solo una parte di quelle che gli possono assicurare una vita sana e felice.

Infatti, il cane è un animale sociale, che ha un forte senso di appartenenza e, per questo, deve potersi sentire parte di un gruppo.

Appartiene a una specie per la quale la solitudine non è naturale e può, anzi, essere fonte di noia o ansia e comunque di stress. Per essere completamente appagato, ha bisogno di contatti, di ricevere stimoli.

Deve anche poter conoscere luoghi diversi, annusare altri odori, incontrare altri cani e imparare a sapersi rapportare con loro, così come con persone che non ha mai visto prima.

Quindi, non può restare sempre nello stesso giardino, tantomeno senza avere accesso alla casa e in condizioni di sostanziale isolamento.

Inoltre, non bisogna mai sottovalutare il rischio che un animale, privo di controllo, possa causare danni oppure mettersi in pericolo o perfino sviluppare problemi di salute, senza che nessuno lo noti.

Quindi, l’interazione quotidiana con il cane è importantissima.

Non si può “dimenticare” il cane in giardino

Il cane non dovrebbe mai essere relegato continuamente in uno spazio esterno alla casa, ma deve essere coinvolto nella vita della famiglia.

Avere poche occasioni di stare in sua compagnia e non curarsi adeguatamente di lui può causargli grandi sofferenze e, quando ciò avviene, il proprietario è considerato responsabile, al punto che, a suo carico, si può configurare il reato di abbandono (art. 727 c.p.).

Tale reato punisce, infatti, il comportamento di chi lascia un animale in condizioni incompatibili con la sua natura e produttive di gravi sofferenze.

Questo vale per le condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica degli animali, procurando loro dolore e afflizione, e la giurisprudenza lo ha già più volte confermato (es. Sent. Cass. Pen. Sez. III, n. n.36866/2018; n. 23723/2016; n. 46560/2015; n. 49298/2012).

Bisogna ricordare che, in questi casi, il proprietario è considerato responsabile anche se ha delegato ad altri il compito di badare al suo cane, senza poi assicurarsi questi se ne occupasse davvero.

Quello che conta in questi casi, per la legge, non è solo la volontà di fare del male a un animale, ma anche “l’omessa prestazione di cura e assistenza, dovuta ad un comportamento di trascuratezza colposa”.

Per il reato di abbandono è prevista la pena dell’arresto fino ad un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

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