Hai un cane geloso? La scienza ci dice perché prova questa emozione

I cani sono dotati di sofisticate abilità socio-cognitive e, come aveva già ipotizzato Darwin, mostrano evidenti comportamenti di gelosia.

0
cane geloso
Annuncio

Senti di avere un cane geloso? La gelosia non è una prerogativa dell’uomo, ma è una caratteristica comune a molte specie animali, tra cui il cane.

Charles Darwin considerava la gelosia innata, la cui sussistenza ha una motivazione evoluzionistica, ovvero come difesa istintiva della coppia.

I comportamenti ad essa associati avevano un unico scopo: impedire la separazione della coppia per garantire il successo riproduttivo, così da replicare i propri geni attraverso le generazioni.

CHE COS’È LA GELOSIA?

La parola gelosia deriva dal latino “zelosus” aggettivo di “zelus” (dal greco Ζηλoς) che significa brama, desiderio, fervore. Quindi etimologicamente il termine avrebbe una connotazione positiva.

Oggi il suo significato ha assunto un carattere negativo, ma definirla non è così semplice, in quanto si tratta di un fenomeno complesso che racchiude in sé emozione e sentimento.

A livello fisiologico che cosa succede nell’uomo? Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Pisa e pubblicato sulla rivista Neuropsychobiology, ha riscontato nei soggetti gelosi una riduzione della serotonina.

Un tempo, si pensava che i cani non provassero alcune emozioni, anche se già alcuni studiosi del comportamento animale, come Charles Darwin, avevano intuito che la gelosia fosse presente in diverse specie animali, cane compreso.

CANE GELOSO: LO STUDIO AMERICANO

Oggi sappiamo per certo che i cani sono gelosi: uno studio americano, condotto da Christine Harris, Caroline Prouvest dell’Università di San Diego e pubblicato sulla rivista Plos One lo ha dimostrato chiaramente.

Il cane non solo sarebbe geloso del suo pet-owner, ma metterebbe anche in atto una serie di comportamenti per allontanarlo da un rivale.

In questa ricerca è stato preso in considerazione un campione di 36 cani appartenenti a diverse razze di taglia piccola e medio piccola per non mettere in pericolo lo sperimentatore (il criterio della dimensione è stato giustificato dall’eventuale comportamento aggressivo che poteva scaturire dalla gelosia) sia maschi che femmine.

Il team di ricercatori ha utilizzato sui cani il medesimo modello di esperimento usato su bambini di 6 mesi d’età. I cani sono stati testati individualmente nella loro casa e filmati, utilizzando telecamere nascoste, per studiare le loro reazioni, mentre i proprietari mettevano in atto determinati comportamenti.

Al pet-owner è stato chiesto di interagire con un cane di pezza tecnologico, una zucca di Halloween e di leggere un libro per bambini con musica e con pagine pop-up, per valutare la reazione del loro cane in situazioni diverse.

QUINDI I CANI SONO GELOSI?

I risultati sono stati chiari: i cani hanno mostrato un’evidente gelosia quando i pet-owner li ignoravano per interagire con il cane finto, che entrava in azione scodinzolando e abbaiando, e in misura molto minore erano infastiditi dall’interazione dei proprietari con gli altri oggetti.

Nello specifico, i comportamenti manifestati sono stati tentativi di interporsi tra il padrone e il “rivale”, contatti o spinte al proprietario o all’oggetto per richiamare l’attenzione del proprietario; alcuni animali sono arrivati ad attaccare il rivale.

Dal presente studio è emerso che i cani mostravano un comportamento geloso soprattutto quando i loro proprietari interagivano in modo affettuoso con il cane finto rispetto agli altri oggetti.

Secondo gli studiosi, dunque, questa ricerca supporta l’ipotesi che la gelosia abbia una forma primordiale che non esiste solo nei neonati umani, come è stato visto in alcuni studi, ma anche nel cane.

I cani gelosi manifestano evidenti comportamenti: abbaiano, ringhiano, muovono la coda in modo agitato, si interpongono tra il padrone e il rivale e mostrano evidenti segni di agitazione.

La gelosia dei cani scaturirebbe dal ruolo rilevante che essi attribuiscono al partner umano con cui hanno una relazione. Quindi tali comportamenti potrebbero essere riconducibili al concetto che già Darwin aveva espresso: conservare la relazione.

Secondo l’etologa Isabella Lattes Coifmann alcune specie di animali sarebbero gelose per una motivazione del tutto comprensibile: il successo riproduttivo.

Essere geloso equivale a garantirsi la paternità della prole, e il maschio che ha fecondato la femmina tiene al suo investimento genetico.

Annuncio