Cane a rischio filaria anche in Sud Italia

Nelle Regioni dell’Italia meridionale Il rischio per il cane di avere la filaria è sempre stato considerato basso. Un recente studio dimostra il contrario.

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La filariosi è una malattia parassitaria che può interessare cane e gatto, ed è provocata da Dirofilaria immitis, verme cilindrico che si localizza nel cuore destro, arteria polmonare e sue diramazioni, che lesiona provocando una patologia cardiopolmonare.

La filaria è trasmessa al cane o al gatto da zanzare del genere Aedes, Culex e Anopheles.

Le aree a rischio filaria nel cane in Italia

La minaccia per il cane rappresentata da Dirofilaria immitis nelle Regioni dell’Italia meridionale è sempre stata considerata scarsa.

Tuttavia, negli ultimi tempi i casi di animali con diagnosi di infezione da filaria sono aumentati anche in queste zone, fra cui le aree costiere della Campania.

Per queste ragioni, un recente studio ha cercato di chiarire quale fosse la frequenza e la distribuzione delle infezioni da Dirofilaria spp. in un canile a Castel Volturno (Caserta), in cui c’erano state diverse segnalazioni di filariosi da parte dei medici veterinari locali.

Con questo studio si voleva comprendere se questa parassitosi costituisce ormai un rischio importante anche per i cani che risiedono in queste zone oppure no.

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Lo studio sul canile in provincia di Caserta

Lo studio ha preso in considerazione quasi tutti i cani ospitati nel canile (260 su 285), escludendo dalla prova i cani molto giovani (sotto i 9 mesi di vita) e quelli che avevano ricevuto recenti somministrazioni di antiparassitari specifici contro la filaria.

Nel canile non era effettuato alcuno screening per la filaria nei nuovi arrivi, per cui non si sapeva se gli animali al loro ingresso in canile erano già infestati dal parassita.

Anche la prevenzione antiparassitaria applicata agli animali non prevedeva soluzioni utili a contenere tale parassitosi.

Ai 260 soggetti i ricercatori hanno prelevato campioni di sangue e siero, sottoposti poi ad analisi per la ricerca delle microfilarie e tramite un test antigenico per rilevare la presenza di antigeni.

Ai test diagnostici effettuati, 195 cani su 260 sono risultati positivi; in particolare 104 per D. immitis, 91 per D. repens, 72 per entrambe le specie.

Aumentare il controllo per la filaria nel cane anche nel Sud Italia

Dai risultati è emerso che il canile campano ha rappresentato un focolaio di infezioni da filaria, con una prevalenza del 75% nella popolazione presa in esame.

Questo in un territorio che risulta da tempo soggetto a un aumento dei casi segnalati di filariosi, anche grazie a un clima favorevole alla presenza costante delle zanzare vettori del parassita.

Animali positivi sono risultati spesso essere quelli recentemente giunti al canile, entro i 2 anni di tempo, mentre cani che risiedevano in canile da più tempo hanno mostrato minori tassi di positività.

Tutto ciò suggerisce di aumentare la prevenzione e la diagnosi verso la filaria anche in queste zone dove un tempo erano considerati poco rilevanti.

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