Antiparassitari per il gatto: ecco cinque cose da sapere

L’utilizzo degli antiparassitari per il gatto deve sempre avvenire rispettando la massima cautela e tutte le raccomandazioni riportate dal medico veterinario. Per una loro corretta applicazione, andiamo a vedere alcuni utili accorgimenti da seguire.

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Gli antiparassitari ad uso esterno sono composti farmaceutici volti al controllo e alla eliminazione dei parassiti esterni (come zecche e pulci) che possono infestare il nostro gatto.

L’applicazione degli antiparassitari è una procedura molto importante per garantire la salute e il benessere del nostro gatto in quanto i parassiti esterni possono causare infestazioni anche gravi (come quelle dovute a pulci, pidocchi, acari, zecche) oppure rappresentare vettori di malattie pericolose sia per gli stessi animali che per l’uomo.

Tuttavia, nell’utilizzo degli ectoparassiticidi, occorre fare sempre molta attenzione per evitare che gli effetti tossici non si esplichino esclusivamente nei confronti delle specie di parassiti bersaglio, ma possano ripercuotersi anche sugli stessi gatti.

Antiparassitari per gatto: cinque cose da sapere

Andiamo a vedere alcuni consigli utili per il corretto utilizzo degli antiparassitari per il gatto.

  1. MAI applicare ad un animale un prodotto non registrato per la specie di appartenenza; alcuni prodotti registrati per il cane se applicati ad un gatto possono causare gravi sintomi da intossicazione e finanche provocarne la morte.
  2. L’uso di tali antiparassitari deve sempre avvenire rispettando la massima cautela e comunque tutte le raccomandazioni riportate nei relativi foglietti illustrativi. In presenza di gravi infestazioni, come spesso accade con le pulci, non si deve incorrere nell’errore di eccedere con l’applicazione di tali prodotti nell’errata convinzione che, per eliminare più efficacemente tali insetti, sia bene “esagerare” aumentandone il dosaggio o riducendone gli intervalli di applicazione.
  3. La maggior parte dei prodotti antiparassitari applicati sulla superficie cutanea, come spray o spot-on, non si riassorbono per via percutanea ma si distribuiscono sulla superficie della pelle attraverso il film lipidico che fisiologicamente la ricopre, ragione per cui occorre evitare di lavare l’animale alcuni giorni (5-6) prima e dopo la loro applicazione; rispettando questo accorgimento non è assolutamente necessario prevedere la ripetizione del trattamento dopo ogni bagno di pulizia, onde evitare inutili sovradosaggi e rischi di intossicazione.
  4. Una volta applicato l’antiparassitario, soprattutto nei primi giorni, occorre anche evitare che altri animali conviventi possano andare a leccare il prodotto sulla zona trattata, cosa che può causare, ad esempio, ipersalivazione o anche vomito nel caso di cani, ma anche convulsioni potenzialmente fatali nel gatto. Anche i bambini vanno protetti dal contatto con l’animale trattatoalmeno per le 12-24 ore successive all’applicazione degli antiparassitari.
  5. L’applicazione dei prodotti antiparassitari deve tener conto di tutta una serie di variabili, rispetto alle quali è sempre consigliabile, onde evitare di commettere errori e di incorrere nel rischio di intossicare il proprio animale, riferirsi al proprio Medico Veterinario di fiducia, che saprà di volta in volta, sulla base delle diverse variabili (specie animale, età del soggetto, eventuale presenza di patologie, area geografica, etc.), consigliare il prodotto più idoneo, sia in termini di tipologia che di dosaggio e di modalità e intervalli di applicazione.
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