Almo Nature, la prima azienda “owned by the animals”

Almo Nature non appartiene più a un umano, ma allo scopo della Fondazione Capellino: la difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità.

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Nel 2018 Pier Giovanni Capellino, fondatore di Almo Nature, aveva dichiarato che tutti i profitti (dividendi) dell’azienda maturati dal 1° gennaio 2018 – e per sempre – sarebbero stati a disposizione della Fondazione Capellino, da lui fortemente voluta, che li avrebbe impiegati in difesa dei cani, dei gatti e per la salvaguardia della biodiversità.

L’Italia però, a differenza di altri Paesi, non era pronta ad accogliere un tale modello economico-sociale, ovvero una Fondazione che possiede un’azienda i cui profitti vengono destinati alla realizzazione di progetti reali, concreti e trasparenti.

La tenacia di Pier Giovanni Capellino lo ha portato lo scorso novembre a sottoporre un dettagliato interpello all’Agenzia delle Entrate che nei giorni scorsi ha risposto riconoscendo di fatto un nuovo modello economico-solidale (duale) nel quale la proprietà dell’azienda e i suoi frutti possono non appartenere a un umano ma a uno scopo che nel caso specifico di Almo Nature-Fondazione Capellino coincide con la difesa dei cani, dei gatti e della biodiversità.

Con questa decisione l’Agenzia delle Entrate permette ad Almo Nature, già riconosciuta dal- la Prefettura di Genova il 5 novembre 2018, di realizzare un nuovo modello di azienda a “capitalismo solidale” ovvero, come recita il claim riportato su tutti i prodotti, di realizzare la prima azienda “owned by the animals, posseduta interamente dagli animali, dalla natura e da tutti gli umani che ne condividono i valori.

La Fondazione agirà secondo le regole del suo statuto, il consiglio di amministrazione opererà con assoluta trasparenza, sotto il controllo di tutti e delle autorità pubbliche. Ogni anno verranno pubblicati un bilancio chiaro e certificato, nonché i risultati ottenuti.

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