Alimentazione del serpente: cosa dare da mangiare e ogni quanto

I serpenti allevati in cattività dovrebbero cibarsi di prede vive ma, per evitare eventuali danni al serpente, è meglio somministrare prede appena morte. La frequenza del pasto varia in base all’età e alla specie d’appartenenza: da una volta alla settimana fino a una volta ogni due o tre mesi.

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A cura di: Dott. Kiumars Khadivi-Dinboli

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Una corretta alimentazione svolge un ruolo chiave per il benessere e la salute del serpente. Per alimentare correttamente un serpente in cattività occorre tenere presente alcune regole e valutare, a seconda delle specie allevate, quale preda è meglio utilizzare.

Prede vive o morte?

La prima domanda da porsi è se è meglio alimentare i serpenti con prede vive o morte.

Pro e contro delle prede vive

Ci sono vari fattori pro e contro riguardo questo quesito: certamente le prede vive sono, a livello nutrizionale, un alimento più naturale per alimentare gli ofidi, sono generalmente appetibili sia per il serpente allevato in cattività, che per il serpente di cattura (sarebbe meglio evitare di acquistare in ogni caso animali catturati in natura; questi animali sono stressati, spesso inappetenti o addirittura anoressici, possono essere portatori di malattie infettive, infestati da parassiti, delicati e con molti altri problemi).

Il contro delle prede vive è che se non vengono cacciate e uccise rapidamente dal predatore possono, in alcuni casi, aggredire a loro volta il predatore cibandosi di esso, altre prede possono risultare aggressive e, nel tentativo di proteggersi, possono mordere e creare danni anche gravi al serpente fino ad ucciderlo.

Infine non sarebbe da sottovalutare la parte etica per il fatto che non sempre il serpente cresciuto in cattività risulta essere un abile cacciatore e potrebbe provocare sofferenza inutili alla preda.

Il serpente a volte rifiuta le prede morte

Le prede surgelate sono più “comode”, inoltre le prede uccise nell’allevamento degli animali da pasto vengono addormentate senza provocare sofferenza agli animali, però a livello nutrizionale possono non soddisfare a pieno il fabbisogno degli animali, con il congelamento e lo scongelamento alcune vitamine si perdono e, a lungo andare, possono creare squilibri allo stato di salute dell’animale.

Infine a volte il serpente rifiuta le prede che non si muovono e se non è abituato fin da piccolo difficilmente mangerà prede inanimate.

Nel caso di prede surgelate e scongelate occorre fare attenzione che la preda sia completamente scongelata e non sia troppo calda (scongelamento in microonde), ma si offrirà la preda al serpente a circa 38-39°C di temperatura.

E’ molto importante non ricongelare la preda una volta scongelata, se il serpente non mangia si deve gettare via l’alimento avanzato.

A livello nutrizionale la soluzione sarebbe di dare al serpente prede appena morte, in modo che non possano nuocere all’animale e che abbiano ancora intatti i valori nutrizionali.

Alimentazione del serpente: ogni quanto?

Ogni quanto alimentare un serpente viene determinato dalle dimensioni e dall’età dell’animale.

Un animale neonato o giovane in genere mangia una volta alla settimana.

Quando l’animale comincia a crescere la frequenza dei pasti si dirada prima ad un pasto ogni 10 giorni, poi ogni due settimane fino ad arrivare ad un pasto al mese (in serpenti di grandi dimensioni adulti, es. boidi, si può arrivare a somministrare prede di grandi dimensioni ogni 2-3 mesi).

Attenzione a non alimentare troppo il serpente, vista la poca possibilità di movimento nei terrari i serpenti in cattività sono spesso obesi e soffrono di stitichezza.

Ci sono serpenti diurni, crepuscolari e notturni. A seconda della specie meglio dare il pasto al serpente nell’ora più adatta alle esigenze dell’animale.

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