La rabbia è una terribile malattia provocata da un virus che invade il sistema nervoso centrale provocando delle lesioni irreversibili in grado di provocare prima una paralisi e poi la morte dei soggetti.
Il virus si trova in quantità abbondanti nella saliva degli animali ammalati.
Attraverso il loro morso può essere “inoculato” in altri animali e anche nell’uomo.
Si tratta quindi di una zoonosi, cioè una malattia trasmissibile dagli animali all’uomo.
Le possibilità di contrarre la rabbia dal morso di animali ammalati dipende da molti fattori quali la profondità delle ferite provocate dal morso e la quantità di virus con cui si viene a contatto.
Ovviamente una ferita molto superficiale e leggera è meno pericolosa di una ferita lacero-contusa.
Indice dei contenuti
Come prevenire la rabbia
Purtroppo per la rabbia, come per la maggior parte delle malattie di origine virale, non esistono terapie adeguate.
Esistono però dei vaccini molto efficaci che impediscono lo sviluppo della malattia sia negli animali, sia nell’uomo.
Proprio grazie a una vasta campagna vaccinale, fatta anche nei confronti di animali selvatici come le volpi, in Italia la rabbia è stata completamente debellata da oltre trenta anni.
Non bisogna però abbassare la guardia. La rabbia è ancora diffusa nel mondo e si calcola che ogni anno provoca la morte di decine di migliaia di persone.
Peraltro la malattia è ancora presente anche nei Paesi balcanici e dell’Est Europa.
Il rischio è rappresentato dall’importazione illegale di animali domestici e anche di quelli selvatici che possono “varcare” le frontiere.
Per escludere qualsiasi pericolo di contagio è quindi di fondamentale importanza vaccinare i nostri animali da compagnia, in particolare cani e gatti.
La vaccinazione è assolutamente necessaria quando portiamo i nostri animali all’estero.
Alcuni Paesi del Nord Europa richiedono un certificato di avvenuta vaccinazione per i cani e i gatti provenienti da altri Paesi.
La rabbia è una delle poche malattie che in mancanza di un efficace tempestivo intervento non dà scampo a chi dovesse esserne colpito.
Anche se si tratta di un’evenienza piuttosto rara per noi italiani è bene sottolinearne la pericolosità e, ove necessario, mettere in atto le precauzioni indicate.
A chi rivolgersi?
Informazioni più dettagliate si possono avere dal proprio Medico veterinario, dai Servizi Veterinari delle ASL e dal Laboratorio di Referenza Nazionale per la Rabbia (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, tel. 049 80 84 211).
FONTE: Unione Nazionale Consumatori