Stambecco: un progetto per la conoscenza e l’osservazione sulle Orobie

A 30 anni dall’inizio delle operazioni di reintroduzione dello stambecco sulle Alpi Orobie bergamasche è stata avviata, in sinergia tra partner istituzionali e scientifici, un’iniziativa culturale, supportata dai Social, per ricordare il progetto.

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In occasione dei 30 anni dall’inizio delle operazioni di reintroduzione dello stambecco sulle Alpi Orobie è stata avviata, in stretta sinergia tra partner istituzionali e scientifici, un’iniziativa culturale finalizzata a ricordare questo importante progetto di conservazione faunistica.

Il progetto di Citizen Science “Osservazione partecipata dello stambecco sulle Orobie! si è dimostrato un valido strumento per stimolare e appassionare i tanti escursionisti che frequentano i sentieri delle Orobie a un’osservazione consapevole e rispettosa della fauna selvatica, con particolare attenzione allo stambecco.

L’iniziativa culturale ha assunto anche il ruolo di contributo attivo alla “scienza fatta dai cittadini” che sta avendo sempre maggior successo a livello internazionale come azione di supporto per la ricerca scientifica, oltre che un valido strumento educativo capace di far accrescere l’attenzione e la consapevolezza per gli aspetti naturalistici del territorio.

Il progetto biennale, iniziato nel giugno 2017 e continuato nel corso di tutto il 2018, ha visto la distribuzione, in tutti rifugi delle Orobie e presso gli uffici degli Enti di riferimento, di una brochure informativa con una sezione dedicata alla raccolta delle informazioni sul luogo dell’avvistamento e il numero dei capi (oltre che sesso e classe d’età) degli animali avvistati grazie a schemi grafici intuitivi, che ha permesso di fornire elementi di conoscenza relativi alla biologia dello stambecco, utili anche nel riconoscimento degli esemplari osservati.

L’iniziativa culturale è stata anche un’occasione per fare una corretta comunicazione scientifica e stimolare nuove modalità di fruizione sostenibile ai fini faunistici del territorio alpino.

In parallelo alla raccolta delle osservazioni, si è svolto attraverso una pagina Facebook e Instagram, il contest fotografico “#StambeccoOrobie le cui regole fondamentali hanno ribadito il rispetto delle condizioni di benessere dell’animale a vita libera durante la frequentazione delle montagne da parte degli escursionisti.

Il materiale raccolto durante i due anni di lavoro ha permesso di dar vita a una mostra informativa e multimediale composta da 14 pannelli, arricchiti dagli scatti dei vincitori delle due edizioni ed esposta per la prima volta a fine febbraio 2019 a Bruxelles, durante la settimana green del Parlamento europeo.

Chi è lo stambecco? ecco la sua carta d’identità

Lo stambecco alpino (Capra ibex) è un bovide selvatico appartenente al genere Capra.
È un ungulato, il cui peso nei maschi adulti può superare i 100 kg mentre le femmine sono più leggere, con pesi medi tra i 40 e i 50 kg, sino a un massimo di 60 kg.

Gli stambecchi presentano corna cave permanenti ad accrescimento continuo che permettono di determinare il sesso e l’età degli individui. Le corna dei maschi, che possono vivere fino a 16 anni, sono molto più sviluppate rispetto a quelle delle femmine, con una lunghezza che può superare il metro e una circonferenza alla base di 20-25 cm. Presentano inoltre delle nodosità (ornamenti) ben visibili sul lato anteriore.

Le corna delle femmine, la cui vita può raggiungere i 18/20 anni, non superano invece i 25 cm, sono più sottili alla base e non presentano nodosità evidenti ma solo anelli ornamentali su tutta la lunghezza del corno.

Il periodo degli amori degli stambecchi va da inizio dicembre sino alla metà di gennaio e le nascite, generalmente di un solo capretto, avvengono nel mese di giugno: un periodo favorevole per clima e disponibilità di cibo.

FONTE: La Settimana Veterinaria

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