Rinforzi e punizioni, alla base della corretta educazione del cane

Il rinforzo va utilizzato ampiamente: prevede la comparsa di uno stimolo piacevole, ad esempio il bocconcino fornito appena dopo aver obbedito.

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L’educazione del cucciolo è fondamentale per una buona convivenza con il padrone e gli altri umani. L’educazione del cane avviene soprattutto tramite i rinforzi e le punizioni.

Nell’educazione del cane cosa si intende per rinforzi e punizioni?

Il rinforzo è un evento che consegue al comportamento del cane e lo rende più probabilmente ripetibile.

La punizione, invece, inibisce la probabilità che in futuro il cane ricorra a quel comportamento.

Sia il rinforzo sia la punizione possono essere positivi o negativi.

Quando sono positivi sono additivi: viene fornito qualcosa che prima non c’era; quando sono negativi sono sottrattivi ovvero viene tolto qualcosa che prima era a disposizione del cane.

Può esser fatto scomparire uno stimolo piacevole: ad esempio, interrompere il gioco in caso di morso, questo viene classificato come punizione negativa. Questa è consentita, ma “con giudizio” in quanto potrebbe dare frustrazione al cane, che di conseguenza morderebbe.

Il rinforzo positivo, invece, va utilizzato ampiamente: prevede la comparsa di uno stimolo piacevole, ad esempio il bocconcino fornito appena dopo aver obbedito. Va certamente evitata la punizione positiva, quella in cui compare uno stimolo spiacevole come l’essere percosso.

Ma anche il rinforzo negativo va usato con estrema parsimonia, ad esempio il cane si siede per interrompere uno stimolo spiacevole come il collare stretto.

Nel caso dello sporcare nel luogo idoneo, è il corpo stesso del cane che dovrebbe fornirgli il rinforzo positivo perché, dalla situazione di malessere legata allo stimolo defecativo, si passa alla situazione di benessere della scomparsa del sintomo.

FONTE: LaSettimanaVeterinaria

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