Discreto e silenzioso, il Piccolo Levriero Italiano (Pli) ha attraversato i secoli nelle opere d’arte, prediletto da nobili e imperatori, ammirato per la sua grazia ed eleganza.
È una razza canina versatile e apprezzata non solo nel ruolo di cane da compagnia calmo e riflessivo, ma anche per l’energia e la resistenza nella caccia alla lepre e ai fagiani, in Europa e negli Stati Uniti.
Approfondiamo le conoscenze di una delle più antiche razze canine italiane.
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Origine del Piccolo Levriero Italiano
Il Piccolo Levriero Italiano discende dai levrieri di minor taglia presenti già nell’antico Egitto nel quarto millennio a.C.
La Grecia è stata una grande area di diffusione di levrieri simili, piccoli cani da caccia addestrati a inseguire le prede sino a spingerle nelle reti dei cacciatori.
Attraverso la Laconia (Grecia), dove non mancano numerose riproduzioni su manufatti dell’epoca, la razza è giunta in Italia sin dal V secolo a.C.
Il suo maggior sviluppo risale al Rinascimento, presso le corti dei nobili divennero infatti protagonisti nel periodo di fioritura delle Arti.
Non è raro trovare il Piccolo Levriero Italiano rappresentato nei dipinti dei più famosi Maestri italiani (Giotto, Pietro della Francesca, Tiepolo per citarne alcuni) e stranieri.
Selezione della razza
In passato alcuni allevatori hanno preferito indirizzare la selezione verso linee di sangue dai caratteri fisici più focalizzati su grazia e leggerezza, con la risultante di avere però cani minuti e gracili.
Oggi, grazie al lavoro di allevatori professionisti che non hanno voluto snaturare la razza, preservandone anche la salute, il Piccolo Levriero Italiano ha ritrovato la sua autenticità.
In Italia, diversi cinofili si sono impegnati per ridare dignità e salvezza a una razza la cui esistenza non fosse ripiegata solo sull’estetica.
La fondazione del Circolo Italiano del Piccolo Levriero (21 novembre 1956) e nel 1958, la nomina di Presidente alla Marchesa Maria Luisa Incontri Lotteringhi della Stufa, competente e determinata, permise di conservare le caratteristiche di un levriero sportivo e atletico.
Per monitorare l’andamento del Piccolo Levriero Italiano e lo stato di salute, i Soci si impegnarono a relazionare periodicamente sul proprio operato.
Oggi la razza gode di buona salute, ma è poco diffusa in Italia.
Caratteristiche fisiche
Un fisico asciutto da atleta con un buon tono muscolare si associa a un aspetto generale di grande finezza e grazia di un levriero in miniatura, che ha sempre svolto un compito di alacre cacciatore.
Taglia e peso
L’altezza al garrese del Pli è variabile e compresa tra i 32 e i 38 cm.
Il suo peso corporeo non è superiore a 5 kg.
Morfologia del Piccolo Levriero Italiano
Ha il corpo di lunghezza uguale o leggermente inferiore all’altezza al garrese.
La lunghezza del cranio è pari alla metà della lunghezza della testa, che è tenuta alta.
Lo contraddistingue la conformazione della testa elegante e rifinita, con muscoli poco voluminosi. Lo stop è poco marcato.
Il tartufo è di colore preferibilmente nero, con narici ben aperte.
Il muso è affusolato con labbra sottili e rime labiali dal pigmento molto scuro.
Le mascelle sono allungate, con dentatura completa e corretta e incisivi ben allineati.
Gli occhi espressivi sono grandi e tondeggianti, non infossati o sporgenti, e hanno colore scuro con margini palpebrali pigmentati.
Le orecchie sono piccole inserite molto alte, piegate “a tetto”.
Il collo è leggermente arcuato al salto nucale e scende in maniera brusca verso il garrese.
La conformazione della linea superiore esibisce un dorso dritto, una lieve curvatura dorso-lombare e poi una groppa armonicamente fusa con una linea scoscesa.
Ha lombi potenti e muscolosi, tipici del galoppatore veloce, insieme a una groppa inclinata che gli permette di avere una grande spinta propulsiva.
La linea inferiore del corpo convessa nella regione toracica, è fortemente concava nella regione addominale, accentuando la snellezza tipica del levriero.
Il petto è stretto, pieno ma elegantemente, modellato con torace poco cerchiato.
Gli arti sono lunghi, hanno un muscolatura asciutta e nell’insieme bene in appiombo.
I piedi sono piccoli con dita arcuate e unite tra loro; quelli anteriori più ovali rispetto ai piedi posteriori.
I cuscinetti plantari sono poco voluminosi e pigmentati.
La zampa anteriore elegantemente sollevata rappresenta una postura tipica del PLI, ritratta in molti dipinti.
La coda è inserita in basso e affusolata fino alla punta.
Mantello
La cute è sottile e molto aderente al corpo, mentre il pelo è fine, raso, privo di qualsiasi frangiatura.
La peculiarità dei colori è unica, uniforme e frutto di una lunga selezione: unicolore grigio, nero, ardesia, isabella in tutte le gradazioni.
Il bianco è tollerato solo su petto e piedi.
Andatura
La grazia di questa razza si percepisce anche osservandola in movimento: è rapido, leggero e la struttura ossea asciutta e i fasci muscolari allungati e ben distinti, insieme al torace stretto e l’addome retratto, ne esaltano le forme proprie di un atleta forte e di grande classe che al galoppo è veloce e scattante.
Risalta quindi, l’antica natura di cacciatore e le tipicità dei levrieri.
Osservarlo in movimento permette inoltre di verificare le vere proporzioni del tronco inscrivibile in un quadrato.
Carattere del Piccolo Levriero Italiano
Modello di raffinatezza ed eleganza ha un temperamento vivace e affettuoso, ma sempre mansueto.
Non è un fragile cane da compagnia, ma rivela forza e resistenza, instancabile nella corsa.
Cure e prevenzione delle patologie
Il Piccolo Levriero Italiano ama la libertà di correre e muoversi all’aria aperta, rivelando un istinto predatorio sugli oggetti in movimento, usando fiuto e vista.
È importante quindi rispettare questa sua natura anche guidandolo attraverso giochi che stimolino la sua percezione olfattiva.
È veloce e scattante, ma non disdegna affatto la tranquillità e il relax accanto al suo umano.
Vive in armonia tra queste sue peculiarità. In molti paesi la razza corre anche in prove di racing e coursing.
È molto affettuoso e pacato, abbaia poco, ma è in grado di dissuadere un estraneo.
Si affeziona molto alla famiglia, dimostrando una grande capacità di adattamento ad esperienze nuove e diversificate.
Tuttavia, patisce la solitudine e necessita di un proprietario che abbia tempo da dedicargli e anche di conspecifici.
In inverno con le temperature più rigide avrà bisogno di qualche accortezza in più, essendo privo di sottopelo.
È consigliabile investire nella sua salute con un’alimentazione di qualità e bilanciata, prevenendo eventuali problemi dentali con una corretta igiene e periodica pulizia dal veterinario.
Le patologie a cui può essere soggetta questa razza sono:
- fratture e lussazione della rotula;
- epilessia;
- alopecia da colore diluito;
- degenerazione del corpo vitreo e atrofia progressiva della retina;
- necrosi avascolare della testa femorale (o malattia di Legg-Calvé-Perthes).
È un cane robusto e longevo, “un modello di grazia e distinzione” con una durata media della vita tra i 12 e i 15 anni.
Codice FCI | 200 |
Gruppo | 10 – Levrieri |
Sezione | 3 – Levrieri a pelo corto |