Abbandoni estivi di animali in aumento

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    Quest’anno gli abbandoni di animali sono aumentati, secondo quanto riportano i dati forniti dalle principali associazioni animaliste e dagli organi ufficiali veterinari.

    Aumentano i cani abbandonati

    Secondo il Ministero della Salute nei canili sanitari italiani sono entrati 72.115 cani, mentre 29.194 sono quelli accolti dai canili rifugio (dati aggiornati al 14 luglio 2022).

    In tutto, complessivamente, si tratta di 101.309 nuovi ingressi.

    Nelle ultime due settimane di giugno sono stati abbandonati e recuperati da Enpa (Ente nazionale protezione animali) più di 1.000 cuccioli di cui 210 in Calabria, 194 in Sicilia e 132 in Sardegna.

    Record negativo anche per la città di Reggio Calabria dove, in un giorno, la stessa organizzazione ha recuperato 60 cuccioli, lasciati morire sulle strade o di fame e di sete sotto il sole. Dati che fanno paura.

    Ma guardiamo meglio le cifre e cerchiamo di farci un’idea più precisa di questo trend negativo.

    Maglia nera degli ingressi in canile spetta al Lazio con 9.158 di nuove presenze nei canili sanitari e 3.384 nei rifugi.

    È seguita dalla Campania con 8.702 quattrozampe in canile e 3.200 soggetti ricoverati in rifugio.

    La Sicilia segue a ruota con 8.192 cani lasciati nelle strutture pubbliche.

    L’abbandono di animali domestici è un reato penale

    È necessario ricordare che l’abbandono di animali domestici è un reato penale punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino da 1.000 a 10.000 euro (articolo 727 del Codice penale).

    Non sono solo i cani vengono abbandonati, ma anche i gatti, soprattutto in estate.

    Visto che questi animali sono quasi sempre privi di microchip è più facile allontanarli.

    L’Enpa segnala anche un altro tipo di comportamento lesivo, quello della cessione ad altri proprietari o alle organizzazioni stesse dei soggetti che si vuole allontanare dal nucleo domestico.

    Un fenomeno questo che, se per certi versi può essere compreso (decesso del proprietario, sopravvenute difficoltà economiche post pandemia).

    Per altri casi invece si configura come un abbandono vero e proprio.

    Tantissime le cessioni, nuova frontiera dell’abbandono. Sono frutto spesso di adozioni frettolose e della mancanza di consapevolezza di che tipo di impegno comporti l’accogliere un animale, anche in termini economici”, ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa.

    E il tutto pare contraddire il trend positivo dell’anno scorso che aveva visto aumentare le adozioni di cani e gatti.

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