Quando un gatto è definito di razza? È definito animale di razza ogni soggetto d’allevamento di specie contemplata nell’allegato II del Trattato costitutivo dell’UE che sia iscritto o registrato in un Registro o Libro genealogico (Lg) tenuto da un’organizzazione, ente pubblico od associazione riconosciuta e autorizzata dalle autorità competenti in materia.
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Libri genealogici e i Registri anagrafici
I Libri genealogici e i Registri anagrafici italiani sono istituiti, previa approvazione del Ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali, dalle associazioni di allevatori di specie o di razza aventi personalità giuridica e rispondenti a una serie di criteri stabiliti dal Mipaaf stesso.
Quando un gatto è definito di razza?
L’attribuzione di una certa razza a un gatto in base alle sue caratteristiche puramente fisiche è, almeno in Italia e ai sensi di legge, un atto improprio.
Un gatto è di razza solo se è dotato di un certificato genealogico (pedigree) con valore legale che lo attesti.
In assenza di formali e documentate certificazioni genealogiche, i libretti di vaccinazione e ogni altra certificazione dovrebbero essere compilati con il termine meticcio nel campo dedicato alla razza.
Quando la vendita di gatti di razza è legittima
Analogamente, la vendita di gattini di razza è legittima esclusivamente se il soggetto è consegnato all’acquirente unitamente a:
- relativo Certificato genealogico in cui sono sempre riportati: nome, sesso, razza, colore del mantello e degli occhi del gatto;
- data di nascita del gatto;
- numero di registrazione al Libro genealogico;
- nome dell’allevatore.