Proteine e grassi nel gatto anziano

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gatto anziano
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Il gatto anziano non si caratterizza solo per un rallentamento del metabolismo, ma anche per una riduzione della funzionalità gastrointestinale e per un sistema immunitario un po’ meno efficiente.

Quindi, per far fronte a queste performance ridotte è necessario garantire con la dieta un apporto proteico superiore.

Infatti, il gatto anziano non è in grado di sfruttare al meglio tutte le proteine presenti in un alimento indicato per un gatto adulto.

Per quanto riguarda i grassi, la giusta dieta deve essere valutata individualmente. Infatti, la loro riduzione è indicata solo nel caso in cui il gatto sia in evidente sovrappeso.

È noto inoltre che con l’avanzare dell’età si osserva una progressiva riduzione della motilità gastrointestinale e, quindi, i problemi di costipazione possono essere più frequenti.

Per questo, per aiutare i nostri amici, è indicata una dieta contenente il 5-10% di fibra; tale percentuale è utile per ridurre gli episodi di costipazione, ma non è così alta da inficiare la digeribilità della razione.

Di fondamentale importanza è anche l’apporto idrico. Come più volte ricordato, con il passare dell’età si rallentano tutte le principali funzioni fisiologiche dell’organismo. Nell’elenco rientra anche il meccanismo che regola la sete, che nel gatto anziano si fa sempre meno “sensibile”.

Quindi, al di là dell’eventuale presenza di patologie renali, è fondamentale garantire un apporto di almeno 200-250 ml di acqua al giorno.

Un’ottima soluzione è rappresentata dalla somministrazione di un alimento umido, che contiene elevate quantità d’acqua e che può far fronte al ridotto desiderio di bere del nostro micio.

Per una corretta valutazione della quantità di calcio, fosforo, magnesio e potassio presente nella dieta, è bene sapere che la percentuale di gatti anziani colpiti da una patologia renale conclamata è particolarmente alta (30%).

Inoltre, non bisogna trascurare il numero di soggetti che hanno un problema renale ancora non “visibile”.

Quindi, si deve somministrare un alimento con un ridotto apporto di fosforo, in modo da rallentare la progressione della patologia renale.

Al contrario, per quanto riguarda il calcio, dato che nel gatto anziano non si registrano casi di osteoporosi, non si devono applicare particolari accorgimenti; la quantità di calcio presente nella dieta deve essere simile a quella indicata per un gatto adulto.

Per quanto riguarda magnesio e potassio, diversi studi dimostrano che questi macroelementi sono presenti nel sangue di un gatto anziano in concentrazioni inferiori rispetto al gatto adulto.

Le ragioni possono essere molteplici e, in genere, riconducibili a un’eventuale patologia renale o a una minor quantità d’alimento assunto. Quindi, per il gatto anziano, non sono indicate restrizioni di magnesio e potassio.

Infine, parliamo di sodio e cloro, il cui apporto, in genere, deve essere leggermente ridotto.

In questo caso, lo scopo è ridurre non solo la progressione di patologie renali conclamate o subcliniche, ma anche di altri “problemi” che si riscontrano spesso nel gatto anziano, come ad esempio quelli a carico del cuore.

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