Obesità nel gatto: la sovralimentazione è un errore diffuso

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obesità nel gatto
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Uno degli errori più diffusi, causa di obesità nel gatto, è la sovralimentazione: al gatto viene fornita un’eccessiva quantità di cibo senza considerare l’attività fisica, l’età e il peso o semplicemente senza leggere le indicazioni riportate in etichetta sulle confezioni alimentari.

Oggi l’obesità nel gatto è una patologia sempre più frequente tra coloro che frequentano le cliniche e gli ambulatori veterinari. In genere, la colpa dell’eccessivo peso viene attribuita all’alimentazione, troppo abbondante o troppo ricca.

Tuttavia, esistono gatti in sovrappeso con proprietari “ragionevoli” e che sono stati nutriti con crocchette di qualità fin da piccoli.

Se l’animale non è malato (disturbo ormonali, effetto secondario di un trattamento) e la qualità/quantità dell’alimento corrispondono ai normali fabbisogni, la causa di tale disturbo può avere diverse origini.

Anche se il cibo è distribuito in quantità ridotta, è sufficiente che il dispendio energetico sia ancor più ridotto per squilibrare il rapporto tra energia ingerita ed energia consumata.

Quindi, un gatto che mangia poco, ma che si muove ancor meno, può ingrassare.

L’ansia rientra tra le cause in grado di indurre un gatto a ridurre la sua attività fisica: nel gatto l’ansia può portare a una soppressione della maggior parte delle attività.

Generalmente questa assenza di esercizio non solo non preoccupa i proprietari, ma li rende felici, in quanto un gatto che non fa nulla non disturba.

Per contro, in alcuni casi l’ansia stimola un comportamento bulimico, in quanto il contatto orale è uno dei meccanismi che consentono al gatto di lottare contro lo stress.

Per questo, alcuni soggetti si dedicano eccessivamente alla toelettatura, altri mangiano di continuo, altri ancora manifestano entrambi questi comportamenti.

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