La spettacolare migrazione delle gru

Tra fine ottobre e dicembre, può accadere di essere spettatori della migrazione delle gru, che volano in stormi nella caratteristica formazione a V. Ecco in quali regioni italiane avvistarle.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

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Uno degli spettacoli naturali più emozionanti del mese di novembre è certamente la migrazione delle gru (Grus grus).

In questo periodo dell’anno, ampi stormi di questa specie, composti a volte da centinaia di individui, partono dai paesi dell’Europa nord-orientale e sorvolano i nostri cieli per raggiungere climi più miti dove trascorrere l’inverno, dirette in particolare verso la penisola iberica.

Tra fine ottobre e dicembre questi grandi veleggiatori sfruttano il corridoio naturale del fiume Po e della Pianura Padana, con numerosi avvistamenti dal Friuli al Piemonte.

In queste zone gli stormi si possono osservare sia in volo (diurno e notturno), accompagnato dai tipici richiami, sia in sosta nei coltivi molto aperti, nelle zone umide, o lungo sugli ampi greti dei fiumi di pianura.

Indicatori ambientali volanti

Ornitologi ed esperti hanno osservato che ogni anno che passa le gru ritardano di qualche giorno il loro passaggio a causa dei cambiamenti climatici globali.

Molti soggetti hanno inoltre iniziato a trascorre l’inverno in Pianura Padana, nelle aree circostanti alle golene del Po.

Le gru possono essere dunque considerati degli efficaci indicatori ambientali sia riguardo ai cambiamenti del clima, sia sull’habitat scelto per lo svernamento, che deve essere accogliente, sicuro, ricco di risorse trofiche.

Le riserve e le aree naturali diventano luoghi particolarmente adatti a questi uccelli.

Le aree di greto dei fiumi ricche di golene e aree nascoste o poco raggiungibili dagli esseri umani si trasformano in luoghi ideali per grandi dormitori, mentre i campi coltivati o arati per il riposo invernale forniscono cibo.

Caratteristiche e abitudini delle gru

Le gru durante la migrazione e lo svernamento sono animali gregari, si spostano e si nutrono in gruppi numerosi.

Al contrario, nelle aree di nidificazione nell’Est europeo, nelle steppe ucraine, oppure a Ovest in Germania o in Norvegia, le gru si trovano in coppie isolate, monogame, per costruire il loro nido e crescere i piccoli.

Orientandosi con il sole, con le caratteristiche geografiche del territorio o mediante le stelle e il campo magnetico terrestre questi grandi volatori sono in grado di percorrere in migrazione anche 500 km al giorno, volando notte e giorno, memorizzando e passando informazioni alle altre conspecifiche rotte e siti di alimentazione.

La loro alimentazione è soprattutto a base di invertebrati, piccoli pesci, ma anche di vegetali (semi).

Le gru hanno un’apertura alare notevole (circa 2,4 m) ed è facile riconoscerle in volo.

Tuttavia, a volte la quota di volo è piuttosto alta, dettata dai venti favorevoli.

A occhio nudo o con un binocolo si riesce a distinguere bene il collo e zampe distese, in volo veleggiato oppure battuto sincronizzato con le altre componenti del gruppo in una classica formazione a V.

La gru apripista che vola al vertice è spesso sostituita da altre durante il viaggio.

La formazione a V permette a tutte le gru di sfruttare in modo aerodinamico il vortice d’aria generato dall’esemplare che lo precede, in volo parallelo ma scostato all’esterno quanto basta per non intralciare il movimento delle ali.

Dove osservare la migrazione delle gru

Armati di pazienza e binocoli ci si può recare lungo i corridoi migratori delle coste tirreniche e adriatiche oppure lungo il fiume Po in Pianura Padana, in particolare verso il tramonto in prossimità di ampie isole fluviali o vaste e indisturbate zone di greto.

In Liguria invece sono segnalati come luoghi idonei la Val Turchino e le valli del Bisagno.

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Aree di svernamento segnalate sono ad esempio le Bonifiche del Mezzano in Emilia-Romagna o le Bonifiche del Vecchiano in Toscana.

Nel momento di massima migrazione, a inizio novembre, potrà capitare di osservarle in volo anche in zone molto inusuali, come ad esempio le aree urbane della bassa pianura (Mantova, Cremona, Piacenza, Pavia).

Si ricorda che chiunque osservi gru e voglia partecipare a monitorarne i percorsi migratori può trasmettere e condividere in tempo reale le proprie osservazioni con altri ornitologi, birdwatcher e appassionati tramite la app per smartphone NaturaList.

Le osservazioni trasmesse tramite NaturaList sono poi convogliate sul portale Ornitho.it, dove, in una pagina dedicata, sono illustrati in tempo reale i movimenti della specie in Italia.

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