Benessere degli animali: integrazione tra Medicina Convenzionale e Non

Un'integrazione da adottare anche nell’ambito dell’alimentazione e nutrizione dell’animale da compagnia?

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Oggigiorno l’attenzione verso la cura e il benessere degli animali è in continuo aumento.

Dall’altra parte in Italia più di una persona su tre vive con un animale da compagnia, esattamente il 41,7% secondo gli ultimi dati Eurispes a disposizione.

Gli animali da compagnia non sono solo “i migliori amici” dell’uomo, ma sono anche membri a tutti gli effetti delle nostre famiglie e in generale della nostra comunità. Basti pensare ai cani poliziotto o guida per ciechi o agli animali coinvolti nella pet-therapy che aiutano ogni giorno i pazienti affetti da disturbi di tipo psichiatrico, motorio o neuro degenerativo.

Gli animali “insegnano” ai bambini valori importanti come la gratitudine, l’affetto disinteressato e la fedeltà, mentre per gli anziani un animale è spesso una fonte di compagnia e un’inestinguibile sorgente di affetto per combattere la solitudine.

La stretta relazione tra l’uomo e gli animali da compagnia comporta però la necessità di monitorare attentamente il loro stato di salute, attraverso un corretto approccio sia dal punto di vista farmacologico sia dal punto di vista nutrizionale.

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Durante l’evento “Salotti di Guna”, un appuntamento per parlare di salute con esperti e medici qualificati organizzato da Guna (azienda farmaceutica specializzata nella medicina low-dose), si è parlato di benessere e salute animale con particolare riferimento all’integrazione tra Medicina Convenzionale e Medicina Non Convenzionale, la quale, consente di ridurre l’uso dei farmaci di sintesi e contrastare così l’antibiotico-resistenza.

Oltre 11 milioni di italiani e oltre 100 milioni di europei usano medicine complementari per mantenersi in salute ed è una tendenza in crescita; va da sé che coloro tra essi che hanno in casa amici a quattro zampe, tenderanno a privilegiare queste soluzioni farmacologiche low-dose anche per la cura dei propri animali. Per non parlare della rilevanza di argomenti più specifici: ad esempio le linee guida UE, al fine di evitare antibiotico-resistenza, ci raccomandano di ridurre l’utilizzo di antibiotici non solo sugli umani, ma sugli animali da reddito e anche su quelli da compagnia” – commenta Antonella Caggegi, medico veterinario di Milano e docente AMIOT (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia), durante il suo intervento ai “Salotti di Guna”.

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