Cisti e tumori ovarici nel cane sono tra le principali patologie che colpiscono l’ovaio della cagna e influenzano in maniera rilevante la capacità riproduttiva dell’animale e, talvolta, la sua sopravvivenza.
La comune pratica di sterilizzazione, che attualmente viene effettuata anche in soggetti molto giovani, riduce il numero dei casi di malattie ovariche e così anche quello dei tumori dell’ovaio: secondo studi scientifici i tumori ovarici risultano avere un’incidenza del 6,2% (0,5-1,2% di tutte le neoplasie che interessano il cane).
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Chi sono i soggetti più colpiti dai tumori ovarici del cane?
Le cagne sopra i 10 anni di età sono i soggetti più a rischio.
Alcune neoplasie possono interessare entrambe le ovaie, ma in più dell’80% dei casi è colpito solo un ovaio, generalmente il sinistro.
A volte si può avere una diffusione dei tumori ovarici con metastasi che si distribuiscono maggiormente in sede peritoneale.
Perché si formano i tumori ovarici nel cane?
Non si conosce ancora esattamente il processo per cui si formano i tumori ovarici nel cane, ma l’azione ormonale degli estrogeni e alcuni fattori ambientali possono essere considerati come possibili cause di un loro sviluppo.
Ci sono razze canine più a rischio per i tumori ovarici?
Non sono segnalate predisposizioni di razza; tuttavia, i Pastori tedeschi, i Bulldog inglesi, i Boxer, gli Yorkshire terrier, i Barboncini e i Boston terrier sembrano essere i più colpiti.
L’età media di insorgenza dei tumori ovarici è attorno ai 9 anni, con un intervallo compreso tra 1,5 e 16 anni.
Tipi di tumori ovarici nel cane
Le neoplasie ovariche vengono classificate sulla base del tessuto da cui originano e sono suddivise in tre principali categorie di tumori:
- epiteliali;
- delle cellule germinali;
- stromali del cordone sessuale.
Sintomi
Spesso, anche se sono di grosse dimensioni, i tumori ovarici non danno sintomi fino a quando non creano compressioni sulla circolazione o sugli organi adiacenti.
Altre volte, invece, i tumori ovarici possono essere ormono-secernenti, come ad esempio il tumore a cellule della granulosa.
Questa neoplasia, infatti, può causare la produzione di ormoni come progesterone, estrogeni, testosterone e inibina, che sono responsabili di sintomi quali: assenza di calori, estro continuo o intermittente, mascolinizzazione, alopecia, atrofia del midollo osseo con conseguente anemia e modificazioni delle linee cellulari del sangue e alterazioni a carico dell’utero che possono evolvere in piometra (pus all’interno del lume uterino).
I tumori ovarici nel cane giovane
A parte i tumori delle cellule germinali e in particolare i teratomi, la maggior parte dei tumori ovarici si sviluppa nei cani anziani.
I teratomi invece si riscontrano spesso nei cani più giovani (meno di 6 anni di età).
Una caratteristica del teratoma è data dal contenuto presente all’interno della massa tumorale neoformata, che può includere materiale sebaceo, peli e diversi tessuti (osso, cartilagine, denti, tessuto adiposo, tessuto nervoso ed epitelio respiratorio).
La maggior parte dei teratomi è benigna.
Il teratoma presenta una sintomatologia non specifica e solo raramente sintomi dovuti a una causa di tipo ormono-secernente (vedi sopra).
Diagnosi
Molti tumori ovarici non danno sintomi evidenti e vengono diagnosticati per caso durante la sterilizzazione o per un altro motivo.
Nel corso degli anni l’ecografia ha assunto un ruolo di primaria importanza per la diagnosi ginecologico-ostetrica della cagna.
Attraverso tecniche ecografiche il veterinario è in grado di diagnosticare precocemente patologie gravi dell’ovaio, preservando la salute e la capacità riproduttiva dell’animale.
Terapia e prognosi dei tumori ovarici nel cane
L’asportazione chirurgica di ovaie e utero (ovario-isterectomia) è il trattamento di scelta per la maggior parte dei tumori ovarici delimitati.
La prognosi sembra non dipendere dal tipo di tumore ovarico: è buona per le neoplasie completamente asportate, mentre è riservata o infausta in presenza di metastasi.
Tuttavia, la continua evoluzione delle tecniche di diagnosi, insieme alla chirurgia specialistica e il sempre più frequente ricorso a moderne tecniche chemioterapiche e/o radioterapiche, permette ampie possibilità di trattamento dei tumori ovarici.
Sarà il medico veterinario di fiducia a indicare qual è l’approccio più adatto per ogni singolo paziente.
Redatto da: Dott. Alessandro Troisi