Definizione
Malattie infettive contagiose del cane, sostenute da parvovirus, coronavirus e rotavirus, con manifestazioni cliniche simili, ma con decorso più o meno grave a seconda dell’agente eziologico.
Eziopatogenesi
L’agente virale responsabile della forma più grave è Canine Parvovirus 2 (CPV- 2), che colpisce generalmente cani di età inferiore ai 2 anni. CPV-2 può causare miocardite spesso mortale in cuccioli fino a 6 settimane d’età.
Molto meno frequente è l’isolamento di Canine Parvovirus 1 (CPV-1) da cuccioli con diarrea moderata. Lo stesso virus sembrerebbe responsabile di alterazioni fetali, aborti o mortalità perinatale con sintomi lievi e aspecifici (“fading pups”).
Canine Coronavirus (CCoV) causa enteriti generalmente meno gravi di CPV-2 e può colpire cani di tutte le età. Esistono diversi genotipi di CCoV, che possono co-infettare contemporaneamente il cane.
In Italia è stata isolata una variante “pantropa” responsabile di gravi forme mortali sovrapponibili a quelle causate da CPV-2. È segnalata l’infezione concomitante da CPV-2 e CCoV. Canine Rotavirus (CRV) provoca enterite più lieve, raramente mortale in cuccioli di massimo 2 settimane d’età.
La trasmissione di questi virus è oro-fecale. I virus sono abbastanza resistenti nell’ambiente. CCoV può essere escreto per settimane o mesi con le feci e CPV-2 infettante può resistere a lungo sul pelo degli animali.
Questi virus sono responsabili di un danno all’epitelio villare del piccolo intestino con conseguente alterazione della capacità assorbente. I virus possono essere isolati anche dalle feci di animali privi di sintomi.