Baciare un animale domestico: pericoli o benefici per la salute?

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Baciare un animale domestico: pericoli o benefici per la salute? Un quesito che molti proprietari di animali domestici si sono posti almeno una volta nella vita.

Capnocytophaga canimorsus è il nome del batterio commensale della saliva di cane e gatto che ha provocato uno shock settico potenzialmente fatale in un 41enne in Austria che aveva consentito al proprio cane di leccare alcune ferite degli arti perché convinto dell’effetto cicatrizzante della saliva dei cani.

C. canimorsus non rappresenta l’unico batterio presente nella saliva dei nostri animali domestici in grado di provocare infezioni anche gravi nell’uomo.

Diversi case reports descrivono le infezioni umane da Pasteurella multocida o Staphylococcus intermedius in seguito a uno stretto contatto (farsi leccare o baciare) con cane e gatto.

A differenza di quanto accade con i batteri, non ci sono dati relativi ai parassiti che possono essere ritrovati nella saliva e dell’eventuale pericolosità correlata a comportamenti come i cosiddetti pet kisses .

L’igiene personale del cane prevede l’abituale lambimento dell’ano e della zona perianale. La bocca, la lingua e quindi la saliva dell’animale potrebbe fungere da carrier per eventuali forme parassitarie presenti a livello anale verso il viso dei proprietari oggetto dell’affettuosità del proprio pet .

Tuttavia, anche in questo caso, si suppone che valga quanto detto precedentemente in merito ai parassiti che si rinvengono nelle feci.

L’ospite specificità di Giardia duodenalis così come delle Cryptosporidium spp., da una parte, e i tempi necessari affinché le uova di T. canis e T. cati divengano embrionate, potrebbero scongiurare il rischio legato alla trasmissione meccanica delle forme parassitarie all’uomo mediante leccamento della faccia (e in particolare della bocca come baciare l’animale domestico).

Un dato importante riguarda la Cat-scratch disease o malattia da graffio del gatto provocata da Bartonella henselae . Questo batterio è trasmesso all’uomo dal gatto, principalmente, attraverso graffi o morsi e provoca, dopo 3-10 giorni, la comparsa nel punto di inoculo di una lesione cutanea pustolosa, papulosa o vescicolosa, che può persistere per giorni o settimane.

Tuttavia, alcuni casi documentati di malattia da graffio sono stati associati al leccamento da parte di un animale domestico infetto a causa della presenza del batterio nella saliva. In uno studio condotto nel 2010, infatti, il DNA di B. henselae è stato ritrovato all’interno del 10,9% di campioni di saliva di gatto (12/110).

PREVENZIONE E CONTROLLO: LE PAROLE D’ORDINE

Le malattie zoonosiche trasmesse per via di uno stretto contatto con gli animali domestici sono rare. I veterinari così come i medici possono rassicurare i propri clienti, ma hanno il dovere di informarli anche dei rischi minimi.

Quello che per una persona adulta e immunocompetente può essere un rischio “minimo”, può diventare importante in soggetti giovani, anziani o immuno-compromessi (come pazienti diabetici, che hanno subito un trapianto, oppure HIV-positivi).

Per scongiurare ogni pericolo – anche nel baciare l’animale domestico – è opportuno informarsi sulle abitudini alimentari dell’animale e consigliare di effettuare periodicamente esami parassitologici di routine, controlli e trattamenti antiparassitari regolari.

È importante inoltre ricordare, seppur pleonasticamente, che una adeguata igiene e, a volte, il buon senso sono fondamentali per creare una sana e corretta relazione animale-uomo. 

FONTE: La Settimana Veterinaria

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