La capacità di cacciare nel gatto si sviluppa intorno alle 5 settimane di età e non sembra collegata alla quantità di gioco a cui il gattino si è dedicato.
È invece strettamente collegata all’apprendimento, in particolare modo quello materno: la madre porta nel nido prede vive e incoraggia i gattini a praticare il morso letale sulla nuca.
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Un gatto caccia per cacciare e non sempre per mangiare
Il gatto caccia per cacciare e non per mangiare: anche un gatto sazio continuerà a cacciare.
Per i gatti che trascorrono molto tempo fuori casa, la caccia è un normale passatempo e cacciano tutto ciò che è piccolo, che si muove e con cui non sono stati socializzati in giovane età.
Il comportamento di caccia comprende diverse tappe fra le quali la ricerca della preda, la sua cattura e la sua uccisione.
Basti pensare che in condizioni naturali il gatto passa in media 200 minuti a cacciare.
E il gatto che vive in casa?
Il micio che vive in casa ha quindi la necessità di occupare parte della sua giornata in attività altrettanto stimolanti.
Per fare ciò è possibile introdurre una serie di giochi di diverso tipo: giochi cognitivi o intelligenti e giochi esplorativi come per esempio uno scatolone con nascosti al loro interno dei croccantini.
In tal modo, il gatto, per cercare di recuperare le crocchette, può fare anche attività locomotoria e esprimere alcune sequenze del comportamento di caccia.
Si possono utilizzare, inoltre, anche giochi che ricordano piccole prede (si muovono ed emettono suoni).
Per fare in modo che il gatto non perda interesse nei confronti di questi giochi, è importante non lasciarli sempre a disposizione, ma farli comparire a rotazione.