Nel caso si progetti un periodo di vacanza senza stress, la scelta tra affidare il cane a qualcuno o portarlo in viaggio, è ardua. Lasciarlo a casa da solo per molte ore, infatti, potrebbe essere un problema per lui, soprattutto la notte.
Il cane è un animale sociale e non vive bene una condizione di prolungata solitudine e, in alcuni casi, mette in atto una serie di manifestazioni come la distruttività, l’eliminazione inappropriata, le vocalizzazioni che si inseriscono in un quadro patologico che va sotto il nome di “ansia da separazione”.
Ciò che il proprietario interpreta come dispetto è in realtà il risultato di un notevole stato di ansia e di stress vissuto dall’animale che non è in grado di sopportare il distacco dal proprietario.
La soluzione per questo disturbo comportamentale è spesso complessa e di lunga durata e in alcuni casi richiede l’intervento di una terapia farmacologia a supporto della terapia comportamentale.
Se si progettano periodi di ferie affidarlo a qualcuno può essere un’ottima soluzione, a patto che il cane conosca la persona e la casa in cui vive e che entri in confidenza con lei mediante un “passaggio di responsabilità” da parte del proprietario.
Per effettuare questo passaggio, è necessario prevedere alcuni incontri con la persona nel periodo precedente il momento in cui bisognerà lasciarlo da lei, uscendo in passeggiata insieme.
La persona che si occuperà dell’animale deve instaurare una routine quotidiana ed entrare sempre più in confidenza col cane.
Avere la possibilità di lasciare il cane a una persona fidata è importante, ma è ancora meglio poter portare il cane in vacanza.
Ormai molte strutture turistiche sono attrezzate ma occorre considerare che non tutte le vacanze sono adatte al cane.
Tutto dipende da cosa gli piace fare e cosa piace fare al proprietario insieme a lui.
Per quanto riguarda gli spostamenti, non tutte le compagnie consentono il trasporto di animali in cabina e potrebbe essere necessario dotarsi di trasportini omologati, per cui deve essere valutata anche la convenienza o meno di far viaggiare il proprio animale all’interno della stiva.
Alcuni tra gli obblighi cui assolvere sono per l’appunto il trasportino omologato, il guinzaglio e la museruola per i cani da utilizzare quando ci si trova all’interno di luoghi pubblici, il passaporto (Reg. CE 998/2003), la vaccinazione antirabbica ove prevista, il microchip: quest’ultimo è, per il cane, un obbligo di legge in ogni caso, secondo la normativa vigente (OM del 14 febbraio 2013, OM del 6 agosto 2008, OM 19 luglio 2012, Dlgs 281/1991 ecc.).
Una volta definita, con l’aiuto del veterinario, la soluzione migliore, il proprietario, in funzione delle proprie possibilità, potrà operare la scelta più idonea, che molto spesso ricade proprio sulle pensioni.
Dovrà così valutare diversi parametri del ricovero temporaneo per i pet, sia dal punto di vista strutturale, sia per requisiti igienici, di benessere, dove gli animali possano godere di ricoveri ampi, di aree per il gioco e il movimento quotidiano, nonché della possibilità di interazione sociale, il tutto per soffrire meno del distacco e dell’assenza, più o meno lunga, del proprietario.
Uno sguardo di insieme con una visita preventiva, permetterà al proprietario di rendersi conto se gli animali sono ben tenuti, se sono puliti e nutriti adeguatamente e beneficiano del movimento.
Nella scelta è meglio indirizzarsi su strutture specializzate in una singola specie oppure, in caso contrario, in grado di garantire la giusta separazione.
In una pensione in caso di presenza di patologie o parassiti, il problema potrebbe essere condiviso da qualunque cane o gatto si trovi a passare di lì.
Quindi è buona norma suggerire al proprietario di richiedere il regolamento di accesso alla struttura e “mettere in regola” l’animale qualora questo non fosse già stato fatto.
Generalmente, la documentazione richiesta è più o meno standard e comprende almeno il libretto delle vaccinazioni (in regola e non scadute), che significa per lo meno la tetravalente (cimurro, leptospirosi, epatite e gastroenterite virale).
Il cane deve anche essere accompagnato dal libretto del microchip, obbligo di legge ormai da diversi anni.
Un certificato di buona salute e l’esame delle feci negativo (o il trattamento vermifugo correttamente eseguito) nonché l’applicazione recente di un antiparassitario sono altri requisiti generalmente e giustamente imposti dalle diverse strutture.