Per la seconda volta nella storia, l’Ecuador ha riconosciuto gli animali selvatici come soggetti di diritto autonomo che devono essere rispettati e mantenuti in libertà.
Ha pertanto negato la restituzione di un animale selvatico alle persone che lo avevano tenuto per anni in cattività.
Indice dei contenuti
La storia del bradipo Cuqui Brown
Il caso è quello di un bradipo ribattezzato “Cuqui Brown”.
L’animale, sottratto al suo habitat nel 2018, era diventato l’animale domestico dei proprietari di un ristorante di Tena, capoluogo della provincia centrale di Napo.
Il mammifero, appartenente all’ordine degli sdentati, è stato recuperato lo scorso gennaio.
Tolto a quelli che erano di fatto diventati i suoi proprietari, è entrato in un centro di riabilitazione per animali.
I ristoratori si sono quindi rivolti alla giustizia ecuadoriana presentando richiesta di riavere indietro l’animale.
In settimana, il tribunale ha negato all’unanimità questo diritto ai presunti ex proprietari e ha stabilito che l’animale ha diritto a non essere ridotto in cattività.
Stando a quanto afferma la ong Proteccion Animal Ecuador (Pac) Cuqui Brown si trova ora in un centro autorizzato.
Non è scontato che si possa reintrodurre nel suo habitat naturale, visto che al momento sarebbe in condizioni fisiche non ottimali.
Nei giorni scorsi un’alleanza di organizzazioni ambientaliste e per i diritti umani, l’Alianza por los Derechos Humanos, avevano denunciato anche un’interferenza nel caso a favore della coppia da parte di un deputato, Washington Varela.
In Equador gli animali selvatici sono soggetti giuridici
La sentenza di Tena si basa a sua volta su un verdetto emesso a gennaio dalla Corte costituzionale dell’Ecuador, ritenuto storico dalle organizzazioni ambientaliste.
La Corte aveva per la prima volta applicato il “diritto della natura” come soggetto giuridico previsto dalla Magna carta ecuadoriana agli animali.
In quel caso una libraia di Quito si era vista rifiutare la restituzione di una scimmia lanosa che aveva tenuto in casa come animale da compagnia per 18 anni.
La Costituzione ecuadoriana approvata nel 2009 introduce un principio rivoluzionario rispetto alla concezione della natura come soggetto giuridico, figlio della concezione del “buen vivir” o “Sumak kawsay” del popolo originario quechua.
Fonte: Agenzia Dire