I cittadini europei chiedono di più per il benessere degli animali

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    Lo scorso ottobre, la Commissione europea ha chiesto a cittadini, allevatori, imprese, autorità degli Stati membri e ONG le loro opinioni sulle attuali norme sul benessere degli animali nell’UE.

    Quasi sei mesi dopo con 60.000 risposte ricevute i risultati mostrano cosa pensano i cittadini UE.

    Le richieste dei cittadini UE sul benessere degli animali

    Secondo l’indagine svolta una netta maggioranza dei cittadini europei concorda sulla necessità di una revisione dell’attuale normativa.

    Esiste inoltre una necessità di maggiori informazioni, di una migliore e più facile applicazione della normativa
 e di un maggior sostegno per l’inclusione di più specie nel campo di applicazione della legislazione
.

    Un sostegno schiacciante si ha poi per un’Europa senza gabbie.

    Vive un chiaro desiderio di vedere la fine dell’uccisione dei pulcini appena nati, dello stordimento in acqua elettrificata degli animali con una preferenza per metodologie più adeguate a stordire realmente gli animali prima della macellazione.

    Ma anche di nuove regole specifiche per la macellazione dei pesci allevati
.

    La richiesta netta dei cittadini è anche di avere tempi massimi di viaggio per gli animali che vengono trasportati, il divieto di esportazione di animali vivi in paesi terzi e il divieto di trasporto di vitelli non svezzati
.

    Un sostegno massiccio si ha inoltre per un’etichetta sul benessere degli animali che includa anche informazioni su se o come gli animali sono stati trasportati e macellati.

    Nuove proposte legislative dalla Commissione Europea

    Sono questi risultati che ora formeranno la base delle valutazioni d’impatto che la Commissione redigerà per le nuove proposte legislative.

    Queste saranno adottate, molto probabilmente come pacchetto, nell’inverno del 2023.

    Accogliamo con grande favore questi risultati, che ci aspettavamo” dichiara Alice Trombetta, Direttrice Esecutiva di Animal Equality in Italia.

    Animal Equality e tante altre organizzazioni per la protezione degli animali hanno documentato e raccontato per anni quanto da parte dei cittadini italiani ed europei ci fosse questo grande desiderio di cambiamento e miglioramento in termini di protezione degli animali.

    Sono solo contenta che ora abbiamo segnali chiari, pubblici, che arrivano anche agli occhi e alle orecchie della Commissione e che non possono essere ignorati“.

    Il fatto che il tasso di risposta sia stato uno dei più alti mai visti dalla Commissione la dice lunga.

    Ora ci aspettiamo che la Commissione europea plachi la sete di cambiamento sistemico che scaturisce da questi risultati.

    “I cittadini hanno parlato. Ora è il momento di onorare i loro desideri e rispondere alle loro richieste” conclude Trombetta.

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