Una recente indagine realizzata dalla FederSalus ha messo in luce come nel 2016 un italiano su tre abbia utilizzato integratori alimentari nel cane e in altri animali a scopo salutistico.
Come spesso succede, di pari passo con tale trend in campo umano, è cresciuto anche il numero di proprietari che, con le stesse finalità, somministra questo tipo di sostanze ai propri animali domestici.
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CHE COSA SONO GLI INTEGRATORI ALIMENTARI?
Gli integratori alimentari, per definizione, non sono né farmaci né prodotti dietetici.
Queste sostanze, infatti, sono dei veri e propri prodotti alimentari costituiti da una fonte concentrata di nutrienti, utili a favorire il benessere dell’organismo in diversi modi:
– integrano, ad esempio, quelle che possono essere le sostanze di cui l’organismo ha bisogno per carenze sia nutrizionali, sia fisiologiche;
– prevengono o ritardano l’insorgere di determinate patologie;
– contribuiscono complessivamente al benessere degli animali, soprattutto in alcuni momenti critici della loro vita.
Sono disponibili in varie forme utilizzabili solo per via orale: capsule, compresse, preparati in polvere, gocce e sciroppi.
In considerazione del fatto che gli integratori apportano delle sostanze in aggiunta al normale apporto dietetico giornaliero, è necessario utilizzarli solo nei casi di reale necessità.
La maggior parte dei nostri animali, infatti, viene alimentata con mangimi commerciali completi e bilanciati, adeguatamente formulati sulla base di età, tipo di attività e presenza di eventuali patologie.
Per tali animali, che presentano un buono stato di salute, può quindi non essere necessario alcun tipo di integrazione.
In alcuni casi invece, è utile integrare l’alimentazione con sostanze a scopo preventivo o coadiuvante una terapia o per migliorarne le performances.
Gli animali nutriti con una dieta casalinga invece necessitano, per la maggioranza dei casi, di integrazione vitaminico-minerale che deve essere però adeguata al tipo di razione formulata (una somministrazione scorretta o superiore a quella necessaria potrebbe creare più danni che benefici).
A oggi abbiamo a disposizione numerosi integratori utili per molte situazioni; cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza sul tipo di integratori alimentari presenti in commercio.
I MULTIVITAMINICI: COMPOSTI DA UTILIZZARE CON CAUTELA
Le vitamine vengono di norma classificate in liposolubili (quali vitamina A, D, E e K) e idrosolubili (C e vitamine del gruppo B), a seconda della loro solubilità rispettivamente in grasso e acqua.
Mentre un sovraddosaggio di vitamine idrosolubili non causa alcun pericolo per l’animale, le vitamine liposolubili, una volta assorbite, vengono immagazzinate nell’organismo.
Per questo motivo, un razionamento squilibrato a favore di tali vitamine può causare accumulo con conseguente tossicità ed è pertanto da temere tanto quanto una loro carenza.
I MINERALI, GLI ELEMENTI INORGANICI DEGLI ALIMENTI
I minerali, molto importanti per l’organismo, si possono classificare in:
- macrominerali (calcio, cloro, fosforo, magnesio, potassio, sodio, zolfo);
- microminerali od oligoelementi (cromo, ferro, fluoro, iodio, manganese, molibdeno, rame, selenio, zinco, cobalto, boro);
Molti di questi minerali possiedono impieghi terapeutici se utilizzati ad alti dosaggi, tuttavia anche in questo caso, un utilizzo prolungato può causare effetti secondari dannosi per l’organismo.
GLI ACIDI GRASSI ESSENZIALI, UN AIUTO CONTRO LA RISPOSTA INFIAMMATORIA
Gli acidi grassi della serie omega 6 e omega 3 costituiscono la famiglia degli acidi grassi essenziali, così chiamati in quanto non possono essere sintetizzati ex novo dall’organismo, ma devono pertanto essere assunti con l’alimentazione.
Gli omega 3 inoltre, possono anche venire impiegati come integratori alimentari per migliorare l’aspetto del mantello e della cute, per migliorare le performance di cani sportivi o da lavoro e, nell’alimentazione del cucciolo, per favorire lo sviluppo neurologico.
I CONDROPROTETTORI, UN SOSTEGNO PER LE PATOLOGIE ARTICOLARI CRONICHE
L’utilizzo di questi integratori (somministrati da soli o in combinazione tra di loro), sembra svolgere effettivamente un’azione benefica sulle cartilagini e quindi sul benessere di soggetti affetti da patologie articolari croniche, anche se tale risposta è molto soggettiva.
LE FIBRE, CLASSIFICATE IN BASE ALLA LORO FUNZIONALITÀ
Oltre alla tradizionale classificazione delle fibre in base a solubilità, fermentiscibilità e digeribilità, negli ultimi anni è emersa un’ulteriore classificazione di questi macronutrienti sulla base della loro “funzionalità”.
Le fibre infatti possono essere classificate in prebiotiche e probiotiche (favoriscono lo sviluppo della flora batterica probiotica).