Tutti i proprietari (e non solo) si saranno chiesti almeno una volta nella vita come il cane percepisce il passare del tempo. C’è da dire che il nostro amico a quattro zampe ha, sicuramente, un senso del tempo completamente diverso da quello dell’uomo; un senso del tempo non scandito dalle lancette di un orologio, ma in cui sono molti altri fattori rilevanti che gli consentono di capire quando è arrivato il momento, per esempio, di mangiare o di uscire.
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Il cane percepisce il tempo grazie a fattori esterni e interni
Il cane secondo gli studiosi, pur non contando i secondi, i minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni avrebbe comunque un senso del tempo basandosi su determinati fattori che sono rilevanti per capire il momento della giornata.
Fattori esterni come i rintocchi delle campane
I fattori esterni come la presenza o meno di luce esterna, rumori ambientali e dei vicini, i rintocchi delle campane e certi odori, l’orario della passeggiata e del pasto sono di notevole aiuto per il pet.
Tuttavia, non meno importanti sono anche i fattori interni quali la fame, la stanchezza e la necessità di urinare o defecare.
Fattori interni come la fame
Sia i fattori esterni che interni rappresentano quindi dei buoni indicatori sul tempo che passa.
Il cane, associando l’evento a un determinato momento della giornata, riesce in questo modo a creare il cosiddetto ritmo circadiano e viene facilitato nel farlo, se determinati gesti dei proprietari avvengono sempre allo stesso orario.
Quindi, se gli eventi si ripetono in modo regolare tutti i giorni, è più facile per l’animale prevedere determinati momenti della giornata ed è più difficile per lui soffrire di ansia da separazione.
Generalmente, in tutti quei soggetti che tendono a fare ogni giorno le stesse cose a orari ben precisi è meno facile riscontrare disagi psicofisici.
Tali disagi peraltro richiedono sempre l’intervento del medico veterinario comportamentalista che tramite la visita comportamentale dovrà valutare l’eziologia e stabilire il protocollo terapeutico più adatto per quel determinato soggetto.
Tratto da: “Come percepisce il passare del tempo il cane?” di Irene Cassi – La Settimana Veterinaria