
In un’asta giudiziaria telematica gestita dall’Istituto Vendite Giudiziarie (Ivg) di Trento, nel catalogo degli oggetti per la messa in vendita per il 22 ottobre c’era anche un cucciolo di cane.
La base d’asta era fissata a 100 euro più Iva, con la possibilità di rilancio di 50. Il cucciolo di cane aveva subito maltrattamenti, ma nonostante ciò veniva considerato un oggetto da mettere all’asta per recuperare un po’ di denaro per coprire presumibilmente alcune spese veterinarie e giudiziarie.
La Lav Trentino ha scritto alla Procura, come riporta LaStampa.it “chiedendo l’annullamento dell’asta e l’affido del cucciolo di cane, in modo da potergli regalare una seconda possibilità in un’idonea famiglia. In poche ore il Pubblico Ministero ha accolto l’istanza dell’associazione animalista anche alla luce dei requisiti ministeriali che la Lav possiede e ne ha disposto l’affido alla stessa“.
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