Apparato Riproduttore

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MAMMELLA – struttura e funzione

Le mammelle sono ghiandole della cute specializzate nella produzione di latte e caratteristiche dei mammiferi. Prendono origine da ghiandole sudoripare altamente modificate, il cui secreto ha lo scopo di fornire nutrimento ai nascituri nei primi giorni di vita. Sono situate lungo la superficie ventrale del tronco, nel connettivo sottocutaneo, lungo due linee paramediane, le cosiddette linee mammarie, che si estendono dal cavo ascellare alla regione inguinale.

In particolare, nella cagna si ritrovano cinque paia di mammelle (due toraciche, due addominali e un paio inguinali), mentre la gatta possiede quattro paia di mammelle (due toraciche, un paio addominali e un paio inguinali).

La mammella è costituita da un corpo, sulla cui parte più rilevata è presente una papilla o capezzolo; esternamente è rivestita da cute con numerose ghiandole sebacee e ricoperta da peli soprattutto nella gatta.

È una ghiandola di tipo tubolo-alveolare composta, in quanto il corpo ghiandolare è formato da più lobi, ognuno con un proprio dotto escretore e relativo sbocco (ostio) a livello del capezzolo (sulla sommità del capezzolo si trovano generalmente da 8 a 12 osti nella cagna e da 4 a 8 nella gatta); ogni lobo a sua volta è formato da lobuli, dove si trovano gli adenomeri (le unità secernenti della ghiandola) che riversano il loro secreto “latte” direttamente nei dotti escretori.

La conformazione della mammella cambia in rapporto agli stimoli ormonali e funzionali, potendo modificarsi in relazione alle varie fasi del ciclo estrale; in particolare aumenta con il proestro, estro e diestro, per regredire nella fase di anestro. In gravidanza, a partire dalla quinta settima, le mammelle vanno incontro ad un progressivo aumento; al termine della stessa gli alveoli risultano distesi per la presenza di un particolare secreto chiamato “colostro”, la cui assunzione da parte dei neonati risulta di fondamentale importanza in quanto molto ricco di anticorpi.

Successivamente inizierà la montata lattea cioè la produzione di latte vero e proprio; l’eiezione del latte (discesa o calata del latte) attraverso il capezzolo è determinata dall’instaurarsi di un riflesso neuroendocrino, indotto dalla suzione, che porta alla secrezione da parte dell’ipofisi di un ormone chiamato ossitocina, che a sua volta stimola la contrazione di particolari cellule mioepiteliali (cosiddette cellule a canestro); tali cellule sono disposte intorno agli alveoli e una volta contratte ‘spremono’ gli alveoli, permettendo la fuoriuscita del latte. Alla fine del periodo di lattazione, la ghiandola regredisce.

Con l’avanzare dell’età, la mammella entra in uno stato d’involuzione. Gli alveoli regrediscono gradualmente e i condotti si riducono, mentre il tessuto connettivo tende sempre di più a diventare la componente preponderante.

A cura del Dott. Giuseppe Catone

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