EcoHerp 2024 per la conservazione delle specie minacciate

    Successo per la prima edizione del meeting erpetologico EcoHerp 2024 tenutosi a Peschiera del Garda. Tema centrale: salvare rettili e anfibi che rischiano di scomparire per sempre.

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    Un evento unico in Italia, lo scorso 22 giugno EcoHerp ha permesso a veterinari, ricercatori, allevatori e semplici appassionati di riunirsi e confrontarsi su una delle tematiche più calde del mondo della zoologia e dell’ecologia: la protezione di rane, tartarughe, gechi, serpenti e altri rettili ed anfibi che rischiano di estinguersi definitivamente.

    Organizzato da Italian Gekko Association e Fondazione A.R.C.A., EcoHerp ha affrontato così il complesso fenomeno da più punti di vista, grazie a interventi di respiro internazionale e una vivace tavola rotonda.

    Il variegato mondo dell’erpetologia a EcoHerp

    Moderatore della giornata e Responsabile dell’evento, il dott. Gabriele Carsana, veterinario per animali esotici e membro del direttivo di IGA.

    Ad aprire i lavori è stato l’intervento di Franco Andreone, autorevole zoologo ed erpetologo italiano, che ha sottolineato l’importanza di “fare in modo che ricercatori e figure del mondo accademico si incontrino con gli allevatori, rappresentando entrambi importanti risorse per l’erpetologia”.

    Obiettivo principale quello di mettere in contatto, in un’ottica di collaborazione e condivisione, le varie figure che fanno parte del variegato mondo dell’erpetologia, dell’erpetofilia e della terraristica, mettendo in luce una grandissima risorsa, ancora troppo spesso travisata: l’importanza dell’allevamento ex situ come supporto a progetti di conservazione e reintroduzione di specie minacciate.

    Ecoherp-partecipanti

    Citizen Conservation ed Eolizard

    Tra gli argomenti trattati la presentazione dell’ambizioso progetto tedesco “Citizen Conservation” da parte del CEO Björn Encke dedicato alla gestione e all’accurato tracciamento di rettili, anfibi e pesci allevati da privati ai fini della protezione di specie.

    È seguito un intervento di Leonardo Vignoli, professore di zoologia presso il Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi di Roma Tre, sui progressi di Eolizard, il progetto di salvaguardia del vertebrato italiano a più alto rischio d’estinzione, la lucertola delle Eolie.

    L’importanza del one plan approach

    Focus poi sull’importanza del one plan approach con Michel Ansermet direttore dell’acquario svizzero Aquatis con il salvataggio del tritone alpestre della Calabria.

    Questo è stato reso possibile grazie alla prontezza dell’intervento della struttura di Losanna che, coordinandosi con gli enti locali, sta riproducendo in sicurezza i pochi animali che erano rimasti nei corsi d’acqua calabresi, quasi totalmente sterminati dai pesci abbandonati illegalmente dall’uomo nel corso degli anni.

    Altro esempio di applicazione dello stesso approccio sinergico anche il caso della vipera di Mangshan.

    Le malattie infettive dei rettili e corretta gestione dei gechi

    La veterinaria di fama internazionale Rachel Marshang, diplomata all’European College di Microbiologia e di Erpetologia, è poi andata ad approfondire il mondo delle malattie infettive dei rettili e degli anfibi con utilissimi consigli pratici su diagnosi e screening, sia nei selvatici che nei domestici.

    A seguire l’intervento del medico e allevatore svizzero di rettili Nicolas Defabiani, dedicato all’allevamento efficace ed etico di due specie di gechi neozelandesi Naultinus elegans e grayii, con istruzioni sulla gestione perfetta per il benessere di questi piccoli animali.

    Conservazione in sito ed ex situ e specie aliene

    Camillo Sandri, veterinario e curatore generale del Parco Natura Viva, ha raccontato le iniziative portate avanti proprio dal parco veronese per la conservazione in sito ed ex situ della testuggine gigante di Aldabra, nelle Seychelles.

    A concludere, l’intervento del biologo Raoul Manenti, professore di zoologia presso il Dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell’Università degli Studi di Milano, che ha illustrato l’impatto del gambero rosso (specie aliena e invasiva) sulle popolazioni di anfibi della Lombardia.

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