Ogni anno le vittime dei fuochi d’artificio sparati a capodanno sono migliaia. Per la maggior parte si tratta di animali selvatici, ma anche per cani e gatti i botti sono una minaccia inutile.
Ecco il perché della campagna di sensibilizzazione di Wwf, Lav e Miur
Manca poco al 31 dicembre. Come ogni anno nell’arena del dibattito pubblico si accendono immancabilmente le discussioni riguardo ai botti di fine anno e dei pericoli che comportano.
La narrazione solitamente si concentra sul contrabbando di petardi illegali e sulle storie dei feriti accidentali: sono queste le questioni principali che lambiscono il dibattito pubblico non appena ci si avvicina alla fine dell’anno.
Molto meno discussi invece sono i pericoli che i fuochi d’artificio comportano per chi non ha la possibilità di difendersi: gli animali. Secondo il WWF abbandonare i petardi e i fuochi artificiali in occasione della fine dell’anno sarebbe un grande esempio di civiltà e rispetto nei confronti degli animali: i botti sono causa di morte, ferimento e traumi per animali da compagnia e selvatici.
Si stima che ogni anno in Italia muoiano 5000 animali a causa dei botti di fine anno. La maggior parte di questi, l’80%, sono animali selvatici, soprattutto uccelli che, spaventati, perdono il senso dell’orientamento e rischiano di sbattere in un ostacolo imprevisto.
Altri abbandonano il loro dormitorio invernale, come siepi e alberi, e vagano nel buio per chilometri fino a quando non muoiono di freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico.