Alla morte dell’animale amato, il proprietario vive un lutto e passa per tre fasi ben distinte, più o meno intense, a seconda del carattere. Conoscere le differenti fasi del lutto consente di capire le difficoltà legate all’acquisizione di un nuovo animale. Tali fasi possono succedersi nel tempo o sovrapporsi.
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La collera
Questa prima fase inizia al momento dell’annuncio della morte. Il proprietario si ribella e cerca di trovare un responsabile.
Una volta individuato il “colpevole”, gli obiettivi sono sostanzialmente due: “tu colpevole”, devi rimediare alla situazione e far tornare tutto come era prima.
Ovviamente tali richieste non possono essere soddisfatte, ma è un modo per scaricare la tensione.
In genere la fase di collera si esaurisce rapidamente, ma può comunque ostacolare una corretta elaborazione del lutto.
Il diniego
Anche la seconda fase è di “lotta” e può essere successiva o contemporanea alla prima. Il cliente spera di modificare la realtà, perché a suo parere non è successo nulla.
Il diniego può assumere caratteri decisamente patologici e creare immagini sostitutive, come l’animale “di rimpiazzo”.
La ricostruzione dell’affettività, la più lunga tra le fasi del lutto
In genere, la persona inizia una nuova vita, senza il rapporto che la univa all’animale scomparso.
Tuttavia, in questa fase, si regredisce facilmente.
Il proprietario torna a pensare che la ricostruzione di una relazione identica sia impossibile. on quanto l’animale morto è “perfetto”.
È importante stimolare anche il ricordo degli “aspetti negativi” di tale rapporto, cosicché la vita riprenda il suo corso. Può essere utile il confronto con persone che hanno vissuto un’esperienza identica.