Definizione
Si tratta un’intossicazione, spesso letale nel gatto, causata dall’ingestione di un principio attivo appartenente al gruppo dei FANS atipici, ad azione analgesica e antipiretica, ma con scarse proprietà antinfiammatorie.
In paesi diversi dall’Italia questa sostanza è anche denominata acetaminofene.
Si tratta di un farmaco da banco impiegato nell’uomo, dove è caratterizzato da buona tollerabilità, ma non registrato per gli animali da affezione e comunque controindicato a qualsiasi dose nel gatto.
Eziopatogenesi
Si tratta un’intossicazione, spesso letale nel gatto, causata dall’ingestione di un principio attivo appartenente al gruppo dei FANS atipici, ad azione analgesica e antipiretica, ma con scarse proprietà antinfiammatorie.
In paesi diversi dall’Italia questa sostanza è anche denominata acetaminofene. Si tratta di un farmaco da banco impiegato nell’uomo, dove è caratterizzato da buona tollerabilità, ma non registrato per gli animali da affezione e comunque controindicato a qualsiasi dose nel gatto.
Il paracetamolo può essere metabolizzato tramite glicuronazione, solforazione e ossidazione. La tossicità deriva dall’incapacità per alcune specie, in particolare quella felina, di metabolizzare la sostanza in composti non tossici e facilmente eliminabili, come i coniugati con l’acido glicuronico; infatti, i felini non sono geneticamente dotati dell’enzima glicuroniltrasferasi e in questa specie la prevalente via metabolica è quella ossidativa, con conseguente produzione di metaboliti altamente reattivi, che causano inizialmente deplezione completa di
Il paracetamolo può essere metabolizzato tramite glicuronazione, solforazione e ossidazione. La tossicità deriva dall’incapacità per alcune specie, in particolare quella felina, di metabolizzare la sostanza in composti non tossici e facilmente eliminabili, come i coniugati con l’acido glicuronico; infatti, i felini non sono geneticamente dotati dell’enzima glicuroniltrasferasi e in questa specie la prevalente via metabolica è quella ossidativa, con conseguente produzione di metaboliti altamente reattivi, che causano inizialmente deplezione completa di glutatione e successivamente vanno a legarsi in modo covalente con le proteine cellulari, inducendo necrosi.
Si accumulano metaboliti ossidanti, in grado di indurre formazione di metaemoglobina, che, per la mancanza di glutatione, non può essere di nuovo ridotta in emoglobina. L’accumulo di metaemoglobina inficia la capacità di trasporto dell’ossigeno, con conseguente ipossia.
Si formano anche i cosiddetti “corpi di Heinz”, catene di emoglobina denaturata (con gruppi sulfidrilici ossidati), che precipitando e migrando verso le membrane eritrocitarie, ne provocano l’emolisi.
La tossicità del paracetamolo dipende quindi dalla dose, a causa della limitatezza delle vie metaboliche detossificanti.