La PETA chiede a tutti di adottare animali dai rifugi e di non comprarli dai negozi.
Roma – Una nuova indagine portata avanti dai testimoni oculari di PETA Asia ha documentato la diffusa sofferenza negli allevamenti di cuccioli di cani in tutta la Cina. Il filmato, che precede l’inizio dell’anno del Cane cinese, mostra cani e cuccioli confinati in sporche gabbie poco più grandi dei loro stessi corpi. Gli animali abbaiavano freneticamente e infilavano i loro nasi attraverso i fili di ferro della gabbia per cercare di sfuggire all’accumulo dei propri escrementi. Molti di loro soffrivano di grave displasia dell’anca e altre condizioni dolorose causate da endogamia (la riproduzione tra individui dello stesso ceppo).
“Questi crudeli allevamenti canini vedono i cani come nient’altro che macchine da riproduzione,” afferma il direttore dei programmi internazionali della PETA Mimi Bekhechi. “Per l’anno del Cane, la PETA invita tutti a ricordare i pianti di questi cani animali imprigionati, e di impegnarsi a non comprare mai un animale da un negozio o da un allevatore.”
Gli allevamenti canini non esistono solo in Cina. Nell’ultimo anno, in Italia è stato chiuso un numero allarmante di attività di allevamento illegali, contenenti numerosi cani. Inoltre, i cuccioli vengono introdotti di nascosto in Italia in condizioni spaventose, provenienti da allevatori stranieri senza scrupoli – la LAV riporta che 96.000 cuccioli entrano in Italia ogni anno attraverso il traffico illegale.
Gli allevamenti e i negozi di animali alimentano la crisi di sovrappopolazione degli animali randagi, portando sul mercato ancora più animali. Ogni volta che qualcuno compra un cucciolo da un negozio di animali, un cane bisognoso di amore in un rifugio o per strada perde la possibilità di trovare una casa. Ecco perché la PETA – il cui motto dice che “gli animali non sono nostri da abusare in alcun modo” – esorta tutti ad adottare cani dai rifugi e a sterilizzare o castrare i propri compagni animali.
Per ulteriori informazioni, visita PETA.org.uk.