
Novantasei scimpanzé, salvati nel corso degli anni dal bracconaggio in foresta o sottratti a chi li deteneva come animali domestici, stanno affrontando il quarto mese di lockdown insieme ai 35 membri dello staff al Tacugama Chimpanzees Sanctuary in Sierra Leone.
Ma senza visitatori e senza ulteriori fondi, la struttura rischia di chiudere e di conseguenza gli scimpanzé rischiano di non avere più una casa nella quale trovare rifugio.
A lanciare l’allarme in occasione della Giornata Mondiale degli Scimpanzé che cade oggi è il Parco Natura Viva di Bussolengo, dove vive la colonia più popolosa d’Italia di questi primati: “Molti degli esemplari ospitati al santuario in Sierra Leone – spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva – arrivano da piccoli, spesso dopo aver subito l’uccisione della madre e la cattura per finire nel mercato illegale degli animali domestici da parte dei bracconieri. La lunga riabilitazione di questi esemplari, un gigantesco lavoro di educazione con le comunità locali e la ricerca scientifica svolta direttamente in foresta adesso rischiano di fermarsi per sempre a causa del blocco dei circuiti ecoturistici e dell’assenza totale di sostegno pubblico, proprio in un momento critico per gli equilibri di convivenza tra uomini e animali”.
“È fondamentale che il Tacugama Chimpanzees Sanctuary riesca a sopravvivere all’emergenza anche grazie all’aiuto della raccolta fondi pubblica attiva sul loro sito (https://www.justgiving.com/campaign/tacugamalockdownjuly)”, conclude Avesani Zaborra.
Continua su Ansa.it