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In Italia “i milioni di animali che vivono in famiglia continuano ad essere considerati “cose” dal punto di vista giuridico, o ancor peggio, “beni di lusso”.
Sì, perché il nostro fisco prevede per cure veterinarie e cibo per animali non tenuti a scopo di lucro la stessa aliquota iva (22%) che si applica, appunto, ai beni di lusso”.
Così la ong animalista LAV (Lega anti vivisezione) commenta a caldo i dati diffusi da Eurispes nel Rapporto Italia 2018.
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