In Campagna quest’anno record di nascite di tartarughe

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    Bilancio da record quello della Campania nel 2021 per le nascite delle tartarughe Caretta caretta.

    L’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) ha stilato un rapporto delle attività in Campania relative al Progetto Tutela Animali Marini Enpa – Azione Nate Libere.

    Il progetto ha visto i volontari Enpa impegnati tutta l’estate in operazioni di monitoraggio e messa in sicurezza lungo oltre 1.200 km delle coste del Cilento.

    Il risultato è stato davvero straordinario: dei 247 nidi trovati sulle coste italiane 57 sono stati deposti in Campania, 73% in più rispetto al 2020 (erano 33), e da essisono nate oltre 2.800 tartarughe.

    Il monitoraggio è partito dai primi di giugno – racconta Roberta Teti, volontaria dell’Enpa di Salerno – e si è protratto fino agli inizi di agosto nei comuni di Ascea, Casalvelino Marina, Pisciotta-Palinuro, Camerota e Castel Volturno.

    Ogni mattina all’alba percorrevamo a piedi o con la bicicletta “fatbike” oltre 22 km per individuare le tracce di risalita delle tartarughe marine.

    Poi trasmettevano la posizione GPS e l’ampiezza delle tracce al responsabile SZN ‘A. Dohrn’, supervisore del progetto di tutela della specie.

    In caso di avvistamento o segnalazione di tartaruga nell’atto della deposizione, siamo intervenuti al fine di assicurare che tale attività proseguisse in modo indisturbato senza l’interferenza dei passanti”.

    Una volta individuate le tracce di tartaruga – continua Roberta Tetisiamo intervenuti per confermare la presenza del nido, anche in zone diverse dal monitoraggio intensivo (Acciaroli, San Mauro Cilento, Ogliastro marina, Capaccio-Paestum, Eboli, Castellabate), e per procedere con la successiva messa in sicurezza.

    In totale i volontari hanno individuato 37 nidi nel salernitano, 18 nella provincia di Caserta e 2 a Napoli.

    Per molti nidi è stato necessario effettuare il trasloco, ovvero il trasferimento delle uova dal sito originario ad un punto della stessa spiaggia ritenuto più idoneo prima delle nascite delle tartarughe.

    L’assistenza nella delicata fase di schiusa

    Dal mese di agosto, in corrispondenza della fase di schiusa, insieme ai biologi del SZN Dohrn e in quanto volontari in deroga per la manipolazione degli hatchling, abbiamo coordinato la fase di allestimento dei presidi h24 con montaggio gazebo e tende.

    A questa è seguita quella di assistenza alle schiuse con sostituzione rete sotto sabbia con rete esterna circolare, montaggio corridoio ombreggiato, assistenza delle tartarughe lungo il percorso a mare.

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    L’assistenza alla schiusa consiste nel monitorare il nido, in modo particolare, nelle ore notturne, tuttavia assicurando una presenza in loco h24.


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    A ogni emersione sono stati prelevati i seguenti dati: orario emersione, temperatura della sabbia, peso e dati morfometrici su un campione corrispondente al 30% dei neonati.

    A distanza di due giorni dall’ultima emersione si è provveduto all’apertura del nido per il conteggio finale delle uova effettivamente schiuse e alla raccolta dei dati relativi agli stadi embrionali di quelle non schiuse”.

    Continua su www.enpa.it

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