Definizione
La stricnina una sostanza naturale estratta dai semi e dalla corteccia di Strychnos spp., impiegata in passato nelle esche rodenticide, oltre come sostanza di taglio per droghe di abuso. Dato che il suo uso è da tempo vietato, l’avvelenamento nel cane e nel gatto consegue all’ingestione di esche/bocconi contenenti tale sostanza, utilizzati contro predatori o preparati dolosamente.
Eziopatogenesi
Il tossico agisce bloccando l’azione inibitoria mediata dalla glicina, neurotrasmettitore inibitorio che appunto ha il ruolo di inibire la propagazione incontrollata dello stimolo a livello dei motoneuroni, per cui, conseguentemente, tutti i muscoli si contraggono simultaneamente.
Inoltre determina aumento della concentrazione di acido glutammico, a sua volta trasmettitore degli impulsi nervosi eccitatori che promuovono la contrazione muscolare.
Questa incontrollata propagazione degli impulsi nervosi determina convulsioni, soffocamento e morte. Anche le stimolazioni sensoriali sono in grado di scatenare accessi incontrollabili. La stricnina è velocemente assorbita a livello gastrointestinale e distribuita a tutti i tessuti, quindi metabolizzata e rapidamente eliminata con le urine.